Altra truffa dello specchietto. Ma la vittima non ci casca

Turate La donna ha superato un’auto in sosta, poi c’è stato un forte rumore. «Scesa dall’auto, ho capito che mi aveva tirato un sasso. Poi è fuggito»

Non si è per nulla intimorita anzi quando il tono dell’automobilista si è fatto più incalzante, lei gli ha risposto per le rime costringendolo ad allontanarsi. Truffa dello specchietto sventata sul nascere da una cassiera di 63 anni. È il secondo episodio in pochi giorni. L’altro giorno, alle 10.30 del mattino, la donna è stata costretta a rallentare in via Quattro Novembre, non lontano dalla scuola secondaria di primo grado.

Il racconto

«Ero in macchina diretta dal dottore a Rovello Porro – racconta – All’altezza di via Quattro Novembre, all’incrocio con via Cristoforo Colombo, ho superato un’automobile parcheggiata sul marciapiede: era un Volskwagen Golf color grigio metallizzato. Ho sentito un rumore fortissimo, un colpo, ho frenato». Il conducente della Golf è partito e ha iniziato a sbracciarsi dal finestrino invitandola ad accostare. «Ci siamo fermati poco più avanti nel parcheggio di un negozio di Pc. Sono scesa dalla mia Citroen C2, lui è rimasto nell’abitacolo. Mi ha detto di stare attenta quando guido: non avevo sentito il rumore? Gli avevo rotto lo specchietto e ora dovevamo sistemarci con l’assicurazione». Memore delle tante truffe similari consumate in zona, la sessantatreenne ha risposto con tono molto deciso: «Gli ho confermato di aver sentito il rumore, ma lo avrebbe sentito chiunque perché mi aveva lanciato contro la macchina un sasso». Il truffatore, capito di essere stato scoperto, ha tagliato la corda. «L’ho incrociato nuovamente poco più avanti, eravamo fermi in colonna allo stesso semaforo rosso. Ho preso il cellulare, ho cercato di fotografare la vettura e la targa, lui mi ha vista, ha imprecato, ha superato tutta la fila ed è scappato».

La cassiera fornisce poi una descrizione dell’uomo: «Era giovane, avrà avuto poco più di vent’anni, capelli ricci, neri neri, carnagione chiara e l’accento straniero.

Il precedente

Mi è sembrato un po’ spaesato come se fosse alle prime armi». Un episodio similare è accaduto giovedì 5 ottobre ma davanti alle Poste, quando sempre un giovane automobilista ha simulato di essere stato tamponato da un settantenne. Voleva subito chiudere la partita facendosi pagare il danno. Il pensionato ha preso tempo e nel mentre è uscita dall’Ufficio la moglie. La coppia, come la cassiera, non si è fatta intimidire anzi hanno subito risposto: «Chiamiamo la Polizia Locale».

Una frase che ha indispettito il truffatore, li avrebbe rabbiosamente apostrofati: «Perché non chiamate anche i vigili del fuoco?». Alla fine è stato costretto alla fuga.

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