Nell’ambulatorio i medici in pensione: «Offriamo il nostro tempo per gli altri»

Uggiate con Ronago Il servizio con la Croce Rossa: l’anno scorso hanno effettuato 2.830 visite: «Riceviamo molto in cambio dalle relazioni umane, il contatto con le persone è fondamentale»

Medici in pensione sono in servizio da volontari nell’ambulatorio della Croce Rossa, associazione sostenuta da dieci Comuni.

Ed hanno addirittura seguito un corso per apprendere storia, principii universali, progetti nazionali e sovranazionali della Croce Rossa. Sono sei i medici e dieci gli infermieri, uomini e donne, ai quali è affidato l’ambulatorio aperto per 365 giorni l’anno, solenni festività comprese, dalle 18 alle 19 (numero di telefono: 031.948711) e l’anno scorso ha ricevuto 2.830 pazienti per prestazioni come terapie iniettive, piccole medicazioni, rimozione punti di sutura e rimozione del cerume dalle orecchie.

L’iniziativa

Un dato curioso: sono oltre 40 i pazienti in lista d’attesa per la rimozione del “tappo” nell’ambulatorio coordinato da Carmen Broggi e dal suo braccio destro Angelo Romano, infermieri pensionati dopo una lunga esperienza nelle cure e nell’assistenza.

E fa parte del patrimonio del dottor Eugenio Aiani la lunga esperienza da medico di famiglia, oltre che da sindaco di Faloppio, presidente ed assessore nell’Unione Terre di Frontiera.

«Negli ultimi due mesi, sono stato assente dalla Cri per sostituire un collega malato in una struttura comasca - afferma il dottor Aiani – ma voglio tornare. C’è bisogno ed io sono disponibile».

Tanti anni fa, appena laureato, aveva prestato servizio volontario in Croce Rossa a Como e ne parla ancora come si parla degli amori di gioventù. Medico senior e volontario: l’amore per la professione è come una sete inestinguibile? «Offro il mio tempo e le mie competenze – sottolinea – Ma ricevo anche molto, dalle relazioni umane. Certo, serve prescrivere un antibiotico, per esempio, ma nella medicina, il contatto con le persone è fondamentale».

Tutti i medici e gli infermieri volontari qui in Croce Rossa sono così, apprezzati per scienza e coscienza, ma soprattutto perché, come hanno sempre fatto, sanno trattare le persone da persone e non da numeri. «Capisco i miei colleghi in attività sul territorio o in ospedale, conosco le difficoltà, il disagio in cui sono messi dal sistema e all’università non si imparano le relazioni umane – spiega - Ma io noto le persone sempre più disorientate: a volte, basta una battuta, una presenza per farle stare meglio».

L’esperienza

Direttore sanitario è Maurizio Tettamanti, origini uggiatesi, super manager capo dipartimento in Ats Insubria. È andato in pensione due anni fa; frequenta la facoltà di Storia all’università ed è dirigente volontario in Cri. Giusto 50 anni fa, da studente in medicina, prestava servizio volontario proprio per la Cri di Uggiate, aveva preso perfino la patente per le autoambulanze, fu un’esperienza importante, racconta.

Il suo spirito solidale non lo lascia, tanto da tornare a servire la propria gente e gente normale dai bisogni quotidiani? «È il minimo che io possa fare – sostiene il dottore – La Croce Rossa svolge una grande funzione; i volontari hanno un valore inestimabile, ma sono assoggettati a regole, protocolli e procedure. Seguire anche questo aspetto è il mio compito».

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