
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Sabato 26 Luglio 2025
Antenna 5G o piccioni viaggiatori: una esclude gli altri, in tutti i sensi
Cassina Rizzardi L’allarme lanciato dall’allevatore: perdono l’orientamento - La causa è il forte campo elettromagnetico emesso dalle torri telefoniche
Cassina Rizzardi
Una volta erano i piccioni viaggiatori a consegnare le comunicazioni, adesso rischiano di sparire per colpa delle “nuove generazioni”: gli impianti di telefonia. È l’allarme lanciato da Giuseppe Cogliati, 77 anni, iscritto alla Federazione Colombofila Italiana dal 1978.
Il 3 giugno ha protocollato in municipio un’osservazione lunga e soprattutto molto puntuale per dire no all’installazione di una torre per la telefonia mobile alta 30 metri in via Monte Grappa. In linea d’aria disterà un centinaio di metri dalla sua colombaia. La ragione ce l’ha spiegata personalmente, accogliendoci nella sua casa.
Un danno per la loro salute
Cogliati: «Il problema riguarda soprattutto i colombi novelli. Quando escono per intraprendere il viaggio, perdono il senso dell’orientamento a causa dei campi elettromagnetici e continuano a volare senza meta sino a quando non ce la fanno più». Insomma si perdono.
Un grave danno per la salute degli animali e anche per il signor Cogliati, visto che conta dei campioni e tre hanno persino partecipato alle Olimpiadi. Purtroppo però nonostante lo scritto, la torre e annessi ripetitori sarà comunque collocata in via Monte Grappa. L’ha comunicato il sindaco, Alessandro Bellù, durante l’ultima seduta di consiglio comunale, in risposta a un’interrogazione presentata dalla lista civica d’opposizione Alternativa per Cassina Rizzardi.
Il tema è al centro del dibattito politico ormai da marzo, in seguito alla domanda presentata il 13 febbraio scorso dalla società Inwit di collocare la torre nell’ambito di un piano di ottimizzazione e rafforzamento del servizio che gli operatori Fastweb, Vodafone e Tim stanno portando avanti sull’intero territorio nazionale per migliorare la copertura di telefonia mobile. Già proprio le normative nazionali hanno azzerato ogni possibilità per il Comune di opporsi.
Bellù: «Io sono stato il primo contrario all’impianto, per questo come Comune abbiamo chiesto un consulto a un legale e mi sono anche confrontato con i colleghi sindaci». La risposta è stata unanime: in caso di contenzioso la società richiedente avrebbe vinto.
Il parere favorevole dell’Arp
Ancora il sindaco: «La richiesta di febbraio era stata protocollata già con un parere favorevole di Arpa (Azienda regionale protezione ambiente ndr.)». Il primo cittadino si è anche confrontato col sindaco di Bulgarograsso, dove c’è un impianto simile, è stata aperta una procedura di raccolta osservazioni dei cittadini.
Ne sono pervenute due: una è quella di Cogliati. Il sindaco: «Abbiamo fatto il massimo». Giovanni Derossi, capogruppo di Alternativa, ha apprezzato l’apertura a colmare un vuoto procedurale.
«Ma si è agito al contrario: la procedura partecipata, coinvolgere il sindaco confinante erano azioni da fare subito. Evidentemente i nostri solleciti sono serviti a qualcosa. Sarebbe anche utile programmare l’adozione di un piano antenne».
Bellù: «Ognuno interpreti come vuole, non ho altro da aggiungere al nostro operato, dico solo che in caso di contenzioso avremmo buttato i soldi dei cittadini».
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