Aumentano le rette alla scuola dell’infanzia di Turate: «Tante polemiche ma era necessario»

Turate Lettera del presidente della fondazione alle 170 famiglie: incrementi del 10%. «La spesa energetica, così come gli alimenti, non scendono. E c’è stato un calo demografico»

«Stiamo parlando di aumenti di una ventina di euro al mese che fino all’ultimo si è cercato di evitare; abbiamo ricevuto una lettera firma da diversi genitori che se ne sono lamentati, ma altri ci hanno scritto per far sentire il loro sostegno al nostro costante impegno nel garantire un servizio scolastico di qualità nonostante i costi sempre maggiori».

Valentino Fusetti, presidente della fondazione che gestisce la scuola dell’infanzia turatese, ribadisce le ragioni che hanno spinto il cda a inviare una lettere a 170 famiglie per informarle che, rispetto al momento dell’iscrizione, le rette sono cambiate, un “riassetto” che ha fatto molto discutere.

Le motivazioni

«Avevamo deciso di riproporre le medesime quote dell’anno precedente con la speranza che i costi dei servizi e dei beni diminuissero - è il testo della lettera firmata dal presidente Fusetti – purtroppo è avvenuto l’esatto contrario, con la spesa energetica che non accenna a diminuire, così come i costi degli alimenti e dei beni di consumo. A tutto ciò si è aggiunto il calo demografico, con una notevole riduzione delle rette e una parallela diminuzione dei contributi comunali, calcolati sul numero degli iscritti». In concreto, si è ad esempio passati, per quanto riguarda la quota fissa mensile da 110 a 120 euro e da 5 a 6 euro per la quota di presenza giornaliera; il pre scuola è passato da 50 a 60 euro, così come il post scuola. Un adeguamento attorno al 10%.

«Sinceramente non ci aspettavamo tutte queste polemiche – aggiunge ancora Fusetti - anche perché abbiamo inteso soltanto evitare ogni rischio di diminuire la qualità del servizio su cui abbiamo sempre puntato; certamente se le cose dovessero andare avanti così anche in futuro sarà necessario riflettere sul da farsi».

Il sindaco Alberto Oleari si schiera al fianco della scuola dell’infanzia. «È gestita da una fondazione privata con un consiglio di amministrazione che opera in totale autonomia e che quindi giustamente attua le politiche economiche che ritiene opportune – ricorda il primo cittadino - i costi per la scuola dell’infanzia sono costantemente in aumento, per via soprattutto di rincari di bollette e costi del personale, a cui si somma un calo di nascite, con meno iscritti. Non è certo facile fare quadrare il bilancio e per questo, alle volte, si è costretti a misure “scomode” o impopolari, soprattutto se si vogliono continuare a mantenere standard di qualità alti,. E la nostra scuola, sotto questo aspetto, è sicuramente di buona qualità».

I conti

Oleari ricorda che il Comune, per sostenere l’attività educativa dei bambini tra i 3 e 5 anni, eroga alla scuola 780 euro per ciascun bambino residente, circa 120mila euro nell’ultimo anno. «Cerchiamo poi di andare incontro alle famiglie in difficoltà con sostegni alla retta, in base all’Isee, quest’anno la somma prevista è stata di circa 18mila euro – conclude Oleari – sosteniamo anche le spese delle ore di educativa e psicologia scolastica: 25mila euro nel 2021/2022 e 10mila nel 2022/2022. L’ente locale nel 2021 e 2022 ha partecipato e vinto il bando Centri estivi di Regione Lombardia, la scuola ha così ottenuto maggiori contributi, 34mila euro nell’estate 2021 e 18mila nel 2022».

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