Berlusconi e l’addio ai luoghi del cuore. Pochi mesi fa in segreto era a Oltrona

Esclusivo Il 9 gennaio scorso una visita con la compagna: «Le ha mostrato il paese dell’infanzia a cui era legato»

Sapeva già di essere malato Silvio Berlusconi e, probabilmente, proprio per questo ha voluto salutare a modo suo i luoghi del cuore, quelli della sua infanzia. Una visita amarcord rimasta finora segreta a Oltrona San Mamette che risale al 9 gennaio scorso. L’ultima.

Pochi giorni fa, prima del ricovero al San Raffale, aveva voluto fare un giro in automobile per strade di Milano 2, il quartiere di Segrate (a pochi passi dall’ospedale) che lui aveva ideato e realizzato. Un ultimo saluto, insomma. Esattamente come alla “sua” Oltrona, dove era sfollato durante la guerra da bambino e a cui è sempre rimasto legato. In tante occasioni aveva lui stesso ricordato di quanto, in quei tre anni, gli fosse mancato il padre (era in Svizzera) e di come si desse da fare per avere il cibo pur essendo un bambino. «Eravamo poveri, ma sereni» aveva detto nel 2017 raccontandosi a “La Provincia”.

«Ha accostato e mi ha salutato»

Una visita privata quella di inizio gennaio che, però, non era passata totalmente inosservata e che, oggi, assume un significato molto intenso. «Era lunedì 9 gennaio - racconta Elena Girola, che con il padre Giovanni e il fratello Massimo ha la macelleria in via Roma, proprio di fronte alla casa dove Berlusconi aveva passato tre anni durante la guerra - e lo ricordo benissimo. Stavo uscendo per andare a fare la spesa e ho visto di fronte un po’ di movimento per puro caso. Ho capito subito che era il presidente Berlusconi perché le macchine avevano la luce blu e poi anche perché l’abbiamo visto tante volte nel corso degli anni. Era in auto con la compagna, Marta Fascina e le indicava la casa dove aveva vissuto e, certamente, le stava raccontando di quando era piccolo».

Del resto Berlusconi nella loro macelleria è entrato diverse volte e in vetrina è appesa da tempo una cornice con molte fotografie di Berlusconi ad Oltrona. Comprese quelle di quando atterrò in elicottero.

«Sono rimasta a guardare - prosegue il racconto - e poi è passato davanti a casa mia e si è fermato con l’auto al cancello. Ha accostato e mi ha salutato, ci siamo mandati un bacio con la mano. Non è sceso dall’auto, mentre di solito faceva anche un giro del paese. Si vedeva che era sofferente in volto, anche se era sempre lui». A posteriori per Elena Girola «quella resterà la sua ultima immagine qui a Oltrona, una sorta di addio». Quella più forte nella carrellata dei suoi ricordi che l’hanno vista salutare e stringere la mano a Berlusconi fin da quando era piccola.

Voleva andare al Santuario

Berlusconi, in base a quanto racconta Girola, avrebbe anche voluto andare al Santuario di San Mamette, in passato un monastero (completamente restaurato negli anni Sessanta) che sorge su una collina immerso nel verde. «Era stato prima al Santuario mi hanno detto alcuni conpaesani - rivela - ma era chiuso. E chiuso era anche il bar in piazza. Probabilmente aveva fatto il giro del paese prima di fermarsi davanti alla sua vecchia casa. Non c’era in giro nessuno e forse sono stata l’unica ad avere avuto la fortuna di poterlo salutare. Credo proprio che volesse, a modo suo, salutare il suo paese».

Di ricordi, però, Elena Girola ne ha molti e li ha anche raccontati nei mesi scorsi a Rosario Fiorello durante la trasmissione VivaRai2. Durante la puntava aveva ricordato come spesso Berlusconi «veniva a bere la spuma a Oltrona e salutava tutti». E anche che nel paese dove era stato bambino «in passato aveva portato i suoi figli Marina e Pier Silvio».

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