Carbonate, accoltellò l’amico
Condanna definitiva: 4 anni e 8 mesi

La Cassazione respinge il ricorso presentato dal legale del trentenne senegalese accusato di tentato omicidio

Diventa definitiva la condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione per Kebe Mbaye, 34 anni, originario del Senegal, accusato di aver accoltellato un amico colpevole di essersi lamentato per la troppa polvere alzata durante le pulizie di casa. La corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso del legale dell’imputato, che aveva chiesto di rivedere la qualificazione giuridica del reato, ancorché la pena finale - all’epoca della sentenza davanti al giudice delle udienze preliminari - era stata patteggiata.

La vicenda risale alla metà del mese di agosto del 2020 quando Seye Mbaye, 25 anni, venne accoltellato dall’amico (tra loro nessun legame di parentela, a dispetto dello stesso cognome) mentre si trovavano nell’abitazione che condividevano insieme al padre della vittima a Carbonate, in piazza Europa Unita 3B.

L’inchiesta condotta dai carabinieri di Lomazzo e coordinata dal pubblico ministero Antonia Pavan aveva permesso di ricostruire l’accaduto. I due amici, secondo quanto accertato, si erano messi a litigare furiosamente a causa della polvere sollevata durante alcuni lavori casalinghi. L’aggressore era impegnato a rassettare, quando è stato preso a male parole dal coinquilino più giovane infastidito per il fatto che avesse sollevato troppa polvere.

Ne era nata una lite con pugni, spintoni, che aveva visto l’intervento (da paciere) del padre del giovane poi accoltellato. Kebe Mbaye, dopo essere stato separato, era andato in cucina e aveva preso un coltello con una lama di circa 20 centimetri, utilizzato per accoltellare l’amico. Quest’ultimo, soccorso con l’elicottero, si era poi salvato.

Da qui l’accusa di tentato omicidio e il patteggiamento a 4 anni e 8 mesi diventato definitivo.

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