
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Lunedì 07 Luglio 2025
Cerca di soffocare e strangolare la moglie
Finisce in carcere per tentato omicidio
Turate I carabinieri ammanettano un uomo di 60 anni: situazione precipitata a causa del crack - Già ammonito dal questore, una notte avrebbe stretto il collo della donna con un foulard
Turate
Quando i carabinieri di Turate sono arrivati nel condominio dove la coppia vive, hanno trovato lei rifugiata a casa dei vicini. In lacrime e terrorizzata, ha raccontato la notte da incubo appena vissuta e nella quale ha temuto di morire, per mano del marito. Lei, da quel momento, è stata allontanata da casa. Ora il Tribunale ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare a carico dell’uomo, finito in carcere per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia.
È una storia di violenze domestiche e di abusi di droga quelle su cui si è trovata a indagare il sostituto procuratore Giulia Ometto con i carabinieri della stazione di Turate.
In cella è finito un uomo di sessant’anni, originario del Marocco ma cittadino italiano dopo il matrimonio avvenuto anni fa. La situazione, in famiglia, è precipitata alla fine dello scorso anno. Da quando cioè - almeno stando all’inchiesta - l’uomo avrebbe iniziato ad abusare di crack, sostanza stupefacente che gli avrebbe causato di frequente allucinazioni.
Da quel momento la vita della moglie è diventata un vero inferno, al punto che la donna aveva già ottenuto un ammonimento da parte del questore di Como per il marito. La speranza era che l’avviso potesse contribuire a convincerlo a cambiare atteggiamento. E invece, è avvenuto l’esatto contrario. Perché l’uomo ha continuato a maltrattare la moglie, fino alla notte tra il 25 e il 26 giugno scorso, quando la situazione è letteralmente precipitata.
Nel corso della notte l’uomo avrebbe afferrato del nastro adesivo con il quale ha cercato di legare la moglie per i polsi. Lei ha reagito, riuscendo a divincolarsi e a impedire di essere bloccata. Forse in preda a una delle sue allucinazioni, l’uomo ha cominciato a inveire e a minacciare la donna. Dicendo, tra l’altro: «Questa notte dobbiamo farla finita». Nelle ore successiva il sessantenne, sempre stando alle contestazioni mosse dalla Procura e accolte nell’ordinanza di custodia cautelare dal giudice Elisabetta De Benedetto, ha raggiunto la moglie che si trovava a letto e ha cercato di soffocarla con un cuscino. La donna, con grande coraggio, è riuscita a divincolarsi e a sfuggire alla presa del marito. Ma la tregua è durata poco, perché è stata raggiunta mentre era seduta in cucina dove lui l’avrebbe aggredita alle spalle cingendole al collo un foulard e cercando di strangolarla, facendole anche perdere i sensi.
Appena l’uomo si è addormentato, la vittima è riuscita a uscire di casa e fuggire dalla vicina. Da dove, poi, ha chiamato i carabinieri.
È quindi emersa tutta una serie di eventi negli ultimi sei mesi che hanno convinto gli inquirenti ad arrestare l’uomo. Oltre al tentato omicidio, infatti, lui aveva già minacciato un vicino di casa con un coltello, già a gennaio la moglie aveva chiesto l’intervento delle forze di polizia. Fino all’aggressione della notte tra il 25 e il 26 giugno. In caserma lui avrebbe ammesso che sì, avrebbe voluto uccidere la moglie: «Ma mica l’ho ammazzata». Da questo weekend si ritrova in una cella del Bassone.
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