Colpo grosso per la banda di dieci uomini che ha assaltato l’azienda di vestiti: rubati 300 capi per un valore di 100mila euro

Guanzate Forzato il cancello di ingresso della Sealup con un furgone: bottino da centomila euro. Per fermare vigilantes e carabinieri hanno bloccato le strade con auto di traverso e chiodi

Colpo grosso al magazzino dell’azienda Sealup, lo storico brand milanese di capi di lusso.

Un colpo da professionisti quello messo a segno dai ladri, l’altra notte nel magazzino di via Donizetti del brand che in provincia di Como utilizza gli stabilimenti di Lomazzo e Guanzate. Non c’era che l’imbarazzo della scelta. Rubati centinaia di capi d’abbigliamento dell’azienda che produce capispalla, maglieria, felpe, con il proprio marchio dal 1935 e anche capi di altre grandi firme, di cui è magazzino. Secondo una prima sommaria stima, sarebbero stati rubati capi d’abbigliamento per un valore complessivo di circa 100 mila euro. Il maxi-furto è stato messo a segno l’altra notte, attorno alle 4 e le 4,30.

Furto studiato

Sulla base della ricostruzione fatta in loco dai carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Cantù e da quelli della stazione di Appiano Gentile i malviventi avrebbero forzato con un furgone il portone d’ingresso dell’azienda. Avevano il volto coperto e indossavano dei guanti. Hanno cercato di arraffare tutti i vestiti, come si vede dalle immagini delle telecamere interne all’azienda. Ad agire un gruppo di diverse persone che in pochi minuti si è impossessato di circa trecento capi d’abbigliamento.

L’amarezza

Dopo aver fatto man bassa di abiti sono scappati attraverso un varco che hanno creato nella rete di recinzione in mezzo alla strada che prosegue nei campi. I malviventi per assicurarsi una fuga più tranquilla hanno posizionato tre auto rubate nelle strade vicine, in modo da sbarrare l’ingresso a vigilantes e carabinieri. È scattato quindi l’allarme con la sicurezza privata che ha chiamato i carabinieri, ma gli autori erano probabilmente già a chilometri e chilometri di distanza. Non solo. Avevano disseminato la zona di chiodi per bucare le gomme delle auto dei vigilantes. Un colpo pianificato e attuato in modo scientifico. Le indagini per risalire alla banda di ladri sono affidate ai carabinieri.

Il presidente di Sealup Filippo Chiesa, segnala la sua preoccupazione:« È avvilente quanto è successo per le modalità con cui è avvenuto il furto. Una banda organizzata composta da dieci persone che ha agito nonostante l’azienda sia piena di telecamere. Tutto ciò è preoccupante - evidenzia - perché segnala uno stato di abbandono totale. Hanno posizionato le auto per impedire l’accesso, la zona disseminata di chiodi e si sono preparati una via di fuga. Sono sicuramente bande organizzate, coordinate e in possesso di informazioni sulle basi delle quali si muovono». L’imprenditore invoca un’attività investigativa diversa : «Il problema sta a monte, manca il controllo del territorio e non solo qui a Guanzate o a Como. Si parla tanto della difesa del made in Italy, ma mi chiedo se si difendano così le imprese italiane. Occorre un’attività informativa di intelligence per individuare e sconfiggere quelle che sono delle vere bande organizzate che programmano i colpi nei minimi particolari».

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