Spaccano la finestra ed entrano: doppio colpo dei ladri a Olgiate

Sicurezza Furto in via Cascina del Pe’, in via Quasimodo sono stati messi in fuga dall’allarme. Il racconto di Pietro Ballerini: «Hanno aspettato che uscissimo, non hanno rubato nulla»

Allarme furti. Due incursioni in altrettante case, una in via Quasimodo e una in via Cascina del Pe’.

Tra le abitazioni prese di mira quella di Pietro Ballerini, molto attivo nel mondo associativo e del volontariato, la cui villetta in via Quasimodo martedì sera è stata visitata dai ladri. Non hanno fatto in tempo a rubare, perché l’allarme e le urla della sorella li hanno messi in fuga, ma hanno fatto molti danni.

«Dopo essere andato in sede Avis, sono rientrato a casa intorno alle 20.30 giusto il tempo di prendere mia moglie per andare all’adorazione eucaristica nell’ambito della Settimana Gerardiana – racconta Ballerini – Arrivati in chiesa, dopo dieci minuti o un quarto d’ora, abbiamo ricevuto la telefonata di nostra figlia che ci diceva di aver sentito l’antifurto a casa nostra. Sulle prime abbiamo pensato a un falso allarme, ma un attimo dopo ci ha informati che erano entrati i ladri. Siamo corsi subito a casa».

La ricostruzione

Pronta la reazione dei parenti che risiedono nello stesso quartiere. «I ladri con tutta probabilità sono arrivati dal bosco – spiega Ballerini - Hanno percorso la stradina sotto la siepe, hanno scavalcato la rete (rinvenuta un po’ schiacciata in un punto) tra la nostra proprietà e quella di una vicina e sono entrati nel nostro giardino. Sono saliti sul balconcino della stanzetta posta sul retro della casa, l’unica zona non illuminata. Presumibilmente con l’impiego di un cacciavite hanno rotto la persiana e il doppio vetro, ma appena hanno aperto la finestra si è attivato l’antifurto. Mia sorella ha sentito l’allarme, è uscita a controllare, ma a causa del buio non è riuscita a vedere i ladri. Ha chiesto al marito di portarle una torcia elettrica. Nel frattempo, insospettita da alcuni rumori, si è messa a gridare e i ladri sono scappati; ha sentito che correvano nel bosco. Illuminando con la pila la nostra casa, ha notato che la finestra era aperta».

Richiamati dall’antifurto, prima ancora del precipitoso rientro a casa dei proprietari, si erano già portati sul posto anche la figlia con il marito (risiedono nell’abitazione attigua) e un nipote. Avvisati, sono intervenuti anche i carabinieri per un sopralluogo, ma ormai i malviventi avevano preso il largo. Probabile fossero gli stessi che avevano già colpito prima in via Cascina del Pe’.

«Ci hanno curato»

«Evidentemente ci hanno curato – sospetta Ballerini – Sono entrati poco dopo che noi eravamo usciti per andare in chiesa. L’antifurto e le grida di mia sorella devono averli fatti desistere, infatti non sono neanche entrati in casa. Non hanno toccato, né asportato alcunché, a differenza del primo furto che subimmo nel 2011. Era luglio. Tagliarono la siepe senza paura di essere visti nonostante fosse giorno ed entrarono in casa, mentre io e mia moglie eravamo a Como con i nipotini. Nella cameretta dei nipoti, tra i tanti quadri appesi, rimossero soltanto quello che nascondeva la cassaforte. Avranno avuto con sé un metal detector. Aprirono la cassaforte con il flessibile, con il rischio di incendiare anche la casa; bruciarono tutto il pavimento e svuotarono la cassaforte. Qualche anno prima aveva subito un furto mia figlia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA