Due donne picchiate dai compagni. Codice rosso: arresto e denuncia

Mozzate-Turate Doppio caso scoperto dai carabinieri. Gli episodi sono durati anni

L’hanno atteso nei pressi della sua abitazione, dove stava rientrando dopo una trasferta all’estero per lavoro. Appena l’uomo ricercato si è avvicinato, i carabinieri della stazione di Mozzate sono usciti allo scoperto bloccandolo, identificandolo e notificandogli il fermo di indiziato di delitto per l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie, percosse e minacce che sarebbero avvenute – secondo il racconto fatto dalla vittima – anche in presenza della figlia minorenne.

Quella di giovedì è solo l’ultima vicenda di una lunga serie di reati identificati come “codice rosso” avvenuti nella nostra provincia. Si tratta, come è noto, della legge che rafforza la tutela di tutti coloro che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Solo nella giornata di ieri tra l’altro sono state due le comunicazioni arrivate dai carabinieri della Compagnia di Cantù, una inerente proprio alla vicenda appena accennata di Mozzate e un’altra a Turate.

Torniamo però a Mozzate. Il fascicolo penale era nato dopo la denuncia querela che, ad inizio dicembre, era stata messa nero su bianco dalla moglie. La donna aveva riferito in quella occasione di anni di percosse e maltrattamenti che avvenivano nonostante la presenza della figlia minorenne.

Il responsabile è stato indicato nel marito, un uomo di 41 anni di origine egiziana. Quest’ultimo, come detto, spesso impegnato all’estero per lavoro, è stato atteso al rientro in Italia per poi essere fermato dai militari dell’Arma che l’hanno condotto in carcere al Bassone.

Il secondo episodio è invece stato seguito dai carabinieri della stazione di Turate. La vittima è anche in questo caso una donna, l’ex compagna di un uomo italiano di 40 anni incensurato che tuttavia – secondo quello che è stato ricostruito dai militari dell’Arma – non aveva ben digerito la fine della relazione durata una decina di anni.

I carabinieri hanno però riscontrato anche dei tentativi plurimi di estorsione di denaro sempre nei confronti della ex compagna. Così, al termine degli accertamenti portati avanti in queste settimane, i militari di Turate hanno denunciato a piede libero il sospettato per le ipotesi di reato di estorsione continuata ed aggravata, maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori aggravati. Fatti che sarebbero avvenuti tutti in un periodo ampio compreso tra il 2021 e il 2023, in coincidenza con il termine della relazione affettiva con la ex.

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