«Ecco la nostra casa devastata dai ladri: cercavano la cassaforte. Che non c’è»

Fenegrò La rabbia di marito e moglie: al rientro hanno trovato solo danni e oggetti sparsi. «Alla fine è sparito qualche monile in oro e pochi contanti»

La centralina dell’impianto d’allarme strappata, un faretto in giardino staccato, una persiana distrutta e due camere da letto a soqquadro. È stata più dirompente di uno tsunami l’incursione dei ladri a casa di Morena Sassi e Bruno Turbiglio, entrambi cinquantanovenni, residenti in una villa in via della Cultura e dello Sport non lontano dalla scuola secondaria di primo grado.

Il colpo di sera

Martedì sono usciti di casa alle 19 per cenare dalla figlia a Cadorago. Alle 22.20, quando sono rientrati, hanno scoperto il furto. «Hanno rubato qualche monile in oro e pochi contanti – racconta la padrona di casa – Sono oggetti che hanno un valore affettivo più che economico». Lo conferma la figlia Valentina. «Nella mia cameretta c’era ancora un ciondolo a forma di angelo con incise le iniziali di mia zia. Ci tenevo molto, non ho fatto in tempo a portarlo con me».

Valentina soltanto ieri mattina è andata dai genitori a vedere cos’era accaduto. «Quando sono rincasati martedì sera, mi hanno subito avvisata invitandomi però a non raggiungerli. Sono incinta, temevano mi agitassi». In effetti quello che hanno trovato moglie e marito è stato un spettacolo devastante.

«Entrati in garage ci siamo accorti che la porta della taverna era spalancata – prosegue nel racconto Morena Sassi – La cosa più strana però era l’allarme: non voleva saperne di disattivarsi, seppur avessimo provato più volte e da ben tre telecomandi differenti».

In casa i coniugi hanno notato la persiana al servizio del vano scala rotta e la corrispondente finestra forzata. «Sono certa siano entrati da qui». I danni peggiori li hanno riscontrati in due delle tre camere da letto. «Hanno aperto le ante degli armadi, rovesciato i cassetti del comò e dei comodini: vestiti, coperte, i nostri oggetti personali erano dappertutto per terra, sul letto, davanti alla porta. Hanno persino staccato un quadro».

Probabilmente stavano cercando un’inesistente cassaforte. «Hanno distrutto anche la centralina dell’allarme: l’hanno letteralmente strappata dal muro della camera». Ecco perché al loro arrivo l’impianto non si disinseriva. «Abbiamo subito chiamato i carabinieri, quando sono arrivati, ci hanno riferito che la stessa sera avevano ricevuto la segnalazione di un tentativo di furto in via Monte Rosa. È la strada parallela alla nostra». Ieri mattina i Turbiglio hanno parlato con i vicini di casa.

Allarme scattato alle 21.30

«Ci hanno raccontato di aver sentito verso le 21.30 risuonare il nostro allarme, forse è stato proprio a quell’ora che i ladri sono entrati». Subito dopo è calato il silenzio. Forse i furfanti sono andati dritti in camera da letto, hanno trovato la centralina e l’hanno messa fuori uso per non attrarre ulteriormente l’attenzione. «I vicini hanno comunque guardato in giardino, per verificare che fosse tutto in ordine. Non hanno notato nulla di strano e poi era già buio». Eppure nel giardino dei Turbiglio c’è un faretto con un sensore. «Quando qualcuno passa davanti alla fotocellula, si accede. I ladri l’hanno distrutto».

Per la precisione l’hanno staccato dal muro, proprio come hanno fatto con la centralina dell’allarme. È la seconda volta in vent’anni che i Turbiglio ricevono la sgradita visita dei ladri, nonostante si siano attrezzati con sistema d’allarme e illuminazione esterna a sensori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA