Ricambi d’auto Iveco falsi. Sequestrati beni per un milione di euro a una società comasca

Guanzate Operazione della Guardia di Finanza contro i prodotti contraffatti. Bloccato dalla Procura di Como il patrimonio di una stamperia

Secondo l’ipotesi di reato della procura di Como, in un fascicolo curato dal pm Maria Vittoria Isella, il cuore dell’attività di contraffazione di autoricambi del noto marchio “Iveco” era in una stamperia di Guanzate. Qui, i ricambi per motori non originali ma compatibili con i modelli Iveco, venivano estratti, marchiati con i loghi del noto brand e nuovamente confezionati in scatole, comprensive di codice a barre ed etichette, del tutto identiche a quelle originali, con tanto di dicitura apposita “genuine parts” (pezzi originali).

I prodotti, così ultimati, venivano immessi sul mercato legale a prezzi concorrenziali, garantendo un rilevante margine di guadagno a vantaggio degli ideatori dell’illecito sistema. Il giro era stato scoperto nei mesi scorsi da una indagine della Compagnia di Olgiate Comasco della Guardia di Finanza. E nelle scorse ore, su richiesta della procura, il giudice delle indagini preliminari Carlo Cecchetti ha emesso un decreto di sequestro preventivo per un valore superiore al milione di euro.

I sigilli sono stati posti sui patrimoni de La Tipografia snc di Guanzate, ma anche sul altre società che affidavano alla ditta comasca l’attività ci contraffazione: sequestri sono infatti stati disposti dal gip per la Macap srl, per la Cmp Distribuzione srl, per la Wp Consult srl e per la Super Ricambi srl. Secondo l’ipotesi dell’accusa, queste imprese avrebbero “appaltato” a La Tipografia l’attività materiale di contraffazione, fornendo i pezzi compatibili con i veicoli Iveco su cui dovevano essere apposti i marchi tutelati. Articoli neutri che dunque arrivavano a Guanzate e che venivano tolti dagli imballaggi, serigrafati con codici e marchi e poi nuovamente confezionati.

La notizia del sequestro preventivo è stata data ieri mattina dalla guardia di finanza di Como. Nel fascicolo, oltre alle società coinvolte, sono finiti con l’essere iscritti sul registro degli indagati ben 18 nominativi riferibili, secondo quanto ritenuto dalla pubblica accusa, a questo maxi giro di contraffazione della Iveco.

Sottoposti a sequestro penale 980 pezzi di ricambio (frizioni e filtri d’aria) riportanti il logo contraffatto Iveco, 84.000 confezioni ed adesivi contraffatti, 3000 pezzi di ricambi automobilistici senza loghi, 6 macchinari per la stampa e per il confezionamento, 28 cliché, 13 quadri per stampe

Le indagini delle fiamme gialle avevano avuto inizio un anno fa, quando i militari della Compagnia di Olgiate Comasco avevano fatto accesso nella stamperia di Guanzate insospettiti dai movimenti rilevati all’interno. Era stato scoperto così un vero e proprio laboratorio del falso per la stampa di loghi automobilistici contraffatti. Nell’occasione, erano state rinvenute numerosissime scatole ancora imballate, contenenti pezzi di ricambio per motori.

«All’interno del sito produttivo – ha ricordato ieri la Finanza – erano stati complessivamente sottoposti a sequestro penale 980 pezzi di ricambio (frizioni e filtri d’aria) riportanti il logo contraffatto Iveco, 84.000 confezioni ed adesivi contraffatti, 3000 pezzi di ricambi automobilistici senza loghi, 6 macchinari per la stampa e per il confezionamento, 28 cliché, 13 quadri per stampe, nonché documentazione amministrativa utile alla ricostruzione della filiera commerciale, per un valore commerciale pari ad oltre un milione di euro».

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