Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Sabato 13 Dicembre 2025
Finte nozze, il marito non sapeva nulla
Rovellasca All’oscuro di tutto non solo lo sposo, ma anche il vero compagno. Fascicolo aperto in Procura
Rovellasca
La notizia del finto matrimonio di Rovellasca ha fatto in queste ore il giro d’Italia.
Una donna del Saronnese, classe 1971, affermata e in carriera, aveva organizzato un banchetto di nozze nella splendida location de “La Limonera” in cui tuttavia non era stato siglato alcun matrimonio reale, non avendo chiesto alcuna pubblicazione al Comune e non avendo nemmeno presentato l’atto di nozze regolarmente firmato da tutte le parti coinvolte. Insomma, quella andata in scena a Rovellasca era una ricostruzione teatrale di un matrimonio – all’insaputa tuttavia dello sposto, coetaneo della donna – che era stata “stanata” solo da un amico dello sposto, che era anche il testimone e che presentandosi in Comune a Rovellasca aveva scoperto non solo che il matrimonio non era valido, ma anche che la moglie presunta del suo migliore amico era in realtà già sposata con un altro uomo pure lui all’oscuro di tutto.
Ora, al netto dell’inevitabile ondata mediatica che ha arricchito di voci questa vicenda oggettivamente curiosa, su cui sono poi intervenuti anche i carabinieri della stazione di Turate che hanno preso in consegna il finto atto di nozze che la sposa aveva poi mostrato in un secondo momento (a fine novembre, in un ristorante di Garbagnate Milanese), rimane ora la difficoltà nell’inquadrare penalmente la vicenda per capire o meno la reale presenza di reati commessi.
La vicenda
Partiamo dal presunto falso dell’atto di nozze: difficile che questa contestazione possa reggere, non essendo quell’atto mai stato utilizzato e nemmeno depositato in alcun ufficio. Quello che è stato sequestrato, insomma, è certamente la prova di quando la donna stava architettando ma non certo un documento su cui basare una indagine per falso.
Non è un caso che al momento in fascicolo in Procura è aperto con quello che viene definito “Modello 45”, ovvero relativo segnalazioni ricevute ma che non costituiscono ancora una notizia di reato, in attesa dello sviluppo dell’indagine.
Le verifiche
Al vaglio, ma questa è solo al momento una ipotesi, potrebbe esserci – una volta raccolte le eventuali querele – l’ipotesi di truffa, in cui però oltre al raggiro (e su questo punto non ci sono dubbi) “servirebbe” un «ingiusto profitto», che sia economico oppure materiale, che dovrà poi essere valutato dal magistrato stesso.
Altro aspetto da valutare è poi quello che avrebbe mosso la donna portandola a questa messa in scena: la signora non era divorziata dal marito, e forse nemmeno separata, ma quanto sapevano le parti delle condizioni dell’uno e dell’altra? Insomma, in questo contesto tanto assurdo quanto complicato, mentre i carabinieri proseguono nella verifica dei fatti che per ora hanno solo un unico atto ufficiale, l’acquisizione dell’atto di nozze, al momento – e contrariamente a quanto era apparso – la procura non ha ancora formulato una accusa anche ipotetica, rimanendo l’intero fascicolo senza una contestazione.
E ieri anche la Rai si è interessata al caso: il sindaco Sergio Zauli è stato infatti intervistato dal Uno Mattina News.
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