I banditi con le maschere della “Casa di carta” gli hanno puntato una pistola alla tempia per rapinarlo

Montano Lucino L’aggressione di domenica alla sala slot “Real Dream” all’interno del complesso dell’Uci Cinema. Il titolare del locale preso di spalle e costretto ad andare alla cassa

Hanno sorpreso il titolare della sala slot “Real Dream” alle spalle, mentre - nel momento dell’apertura del locale - accendeva il quadro elettrico del negozio posto in via Leopardi 1, nel complesso che ospita l’Uci Cinema. Poi, con un gesto fortemente drammatico, gli hanno puntato la pistola alla tempia, costringendo il ventinovenne cinese (residente a Milano) a spostarsi nella sala dove teneva la cassa con l’incasso del giorno precedente per farselo consegnare. Infine, dopo che fino a quel momento si erano mossi con il volto coperto da un passamontagna e dalla maschera del pittore Salvador Dalì, resa celebre dalla serie televisiva de “La casa di carta”, si sono allontanati scappando a piedi nei campi circostanti.

L’arma era finta

È questo il retroscena di autentica violenza della rapina andata in scena a Montano Lucino, compiuta da due malviventi che sono stati individuati dai carabinieri della caserma di Lurate Caccivio e dai colleghi di Appiano Gentile giunti in supporto. Una indagine lampo, portata a termine del corso della stessa giornata di domenica – con l’arresto di uno dei due sospettati, Mario Rallo, 20 anni, e la denuncia a piede libero del presunto complice – e che ha potuto contare su un particolare che alla fine si è rivelato decisivo: una banconota da 20 euro in parte bruciata.

Leggi anche

Già, perché quando i militari dell’Arma hanno intercettato il ventenne di cui sospettavano (in seguito alla descrizione della corporatura e degli indumenti fornita dal titolare della sala slot) addosso gli hanno trovato parte del bottino, per la precisione 125 euro e 100 franchi svizzeri dei 1500 euro scomparsi. I franchi svizzeri, proprio come raccontato dal cinese rapinato, erano in tagli da 20 franchi, e tra gli euro c’era anche una banconota da 20 che era in parte bruciata. Anche questo elemento, infatti, era stato indicato dal titolare della sala slot di Montano Lucino.

Una volta “stanato”, il rapinatore arrestato dai carabinieri ha poi condotto i militari nei campi per recuperare le armi utilizzate e nascoste, ovvero una pistola ad aria compresa (che riproduce fedelmente una Beretta 92) e un machete. Tutto questo materiale è stato posto sotto sequestro al pari degli indumenti e delle maschere di Dalì, pure queste recuperate. Il ventenne di Villa Guardia, una volta finiti gli atti, già nella giornata di domenica era stato portato in carcere al Bassone. Indagini che ora si concentrano sul complice di Rallo nel tentativo di riscontrare una sua eventuale presenza nel punto dove è avvenuta la rapina.

L’indagine

Il fascicolo dell’assalto con pistola (finta) e machete alla sala slot “Real Dream” di Montano Lucino è seguito dal pubblico ministero Antonia Pavan che per tutta la giornata di domenica è rimasta in contatto con i carabinieri che stavano conducendo le ricerche. Ma già alle 9.30 della mattina, ovvero poco più di un’ora dopo il colpo, il quadro attorno al principale sospettato – non dipinto da Dalì ma dai carabinieri – era già stato dipinto con l’individuazione e il fermo del ventenne.

© RIPRODUZIONE RISERVATA