I pusher in fuga abbandonano un cellulare. Caccia ora ai numeri dei clienti e - soprattutto - dei trafficanti

Olgiate L’operazione dei Carabinieri ha sorpreso due spacciatori nel bosco della Baragiola. Smantellato un bivacco e recuperati anche bilancini di precisione e accumulatori di energia

Nel mezzo del bosco, avevano allestito una sorta di “ufficio” dello spaccio, non un semplice bivacco. Avevano anche portato un apposito accumulatore di energia elettrica per tenere sempre carichi i telefoni cellulari e permettere dunque di portare avanti senza interruzione la ricezione degli ordini per soddisfare la clientela. Ad interrompere l’attività dell’ufficio dello spaccio sono stati i carabinieri di Olgiate Comasco che nella giornata di venerdì hanno fatto irruzione tra gli alberi – in frazione Baragiola – mettendo in fuga i due stranieri che erano presenti.

Un allontanamento non voluto e repentino, evidentemente, visto che i pusher hanno lasciato sul posto, poi recuperato dai militari dell’Arma, proprio uno dei telefoni cellulari dove gli ordini venivano ricevuti.

L’apparecchio è ovviamente finito direttamente nelle mani dei carabinieri della compagnia di Como che nelle prossime ore lo analizzeranno alla ricerca di elementi utili alle indagini per risalire non solo ai clienti ma – si spera – anche a chi riforniva lo stupefacente che veniva venduto nei boschi dell’Olgiatese.

L’operazione di cui abbiamo appena parlato è avvenuta nella giornata di venerdì nella frazione che si trova a pochi passi dal torrente Lura. Il servizio, occorre precisare, rientra nell’ambito di una serie di attività portate avanti dai carabinieri in diversi punti della provincia – soprattutto nei boschi dell’Olgiatese e della fascia che divide dalla provincia di Varese – con lo specifico obiettivo di prevenire ma anche sopprimere l’attività di spaccio portata avanti soprattutto da cittadini stranieri che allestiscono bivacchi tra gli alberi. Veri e propri centri operativi, dove si ricevono le ordinazioni che poi vengono soddisfatte.

Il confezionamento della droga

I carabinieri hanno quindi fatto ingresso nel bosco, procedendo fino al punto in cui è stato individuato un bivacco dello spaccio. I due uomini presenti, all’apparenza stranieri, alla vista dei militari hanno abbandonato l’attività che stavano compiendo scappando tra gli arbusti. I carabinieri hanno quindi raggiunto il bivacco smantellandolo. Sul posto hanno ritrovato non lo stupefacente, che i due sospettati hanno fatto in tempo a portare via, ma dei bilancini di precisione, altro materiale per il confezionamento delle dosi e, soprattutto, come detto in precedenza, quel prezioso telefono cellulare che ora verrà analizzato dagli inquirenti.

Il punto – nascosto nel bosco – era molto organizzato. I due stranieri avevano portato anche un apposito accumulatore di energia che, ritengono gli inquirenti, serviva per tenere l’attività dell’ufficio dello spaccio sempre aperta, 24 ore su 24, raccogliendo ordini senza alcuna interruzione di continuità.

Tutto il materiale ritrovato nel punto del sopralluogo è stato posto sotto sequestro e il bivacco dello spaccio è stato smantellato. I controlli dei carabinieri nelle aree boschive del territorio proseguiranno anche nelle prossime settimane.

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