Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Lunedì 22 Dicembre 2025
Il biglietto del marito: «Scusatemi tutti»
Uggiate con Ronago Prende corpo la pista dell’omicidio-suicidio ad opera di Bianchi: la moglie era malata
Uggiate con Ronago
L’ultima volta che uno dei figli li aveva visti era giovedì scorso: il 18 dicembre. Non li sentiva più da due giorni: per questo sabato aveva deciso di andare a controllare.
È stato lanciato in questo modo, sabato sera, l’allarme che ha portato sul posto a Uggiate, in via Stefano Borgonovo, i medici del 118, ma anche in rapida sequenza i carabinieri della Compagnia di Como, i colleghi di Faloppio, il magistrato di turno Simone Pizzotti e pure il medico legale Giovanni Scola.
Dentro la villetta al civico 189, avvolta dal buio e dall’umidità di una notte prenatalizia, illuminata solo – ed in modo stonato – dalle luminarie che anticipano la festa, c’erano due corpi senza vita e coperti di sangue: quello di Roberto Bianchi, 78 anni, e della moglie Graziella Botta, 77 anni.
Nessuna ipotesi viene al momento scartata dagli inquirenti, anche se il sospetto principale è quello dell’omicidio suicidio commesso dall’uomo. Ma al momento, in attesa di risposte dall’esame autoptico che è già stato disposto, di certezze non ce ne sono.
Se è infatti una certezza il gesto estremo dell’uomo, sul corpo della signora – che pare indossasse comunque abiti ricoperti di sangue – non c’erano segni evidenti di ferite: motivo per cui le certezze su cosa possa averne causato la morte verranno stabilite solo dall’autopsia.
Ci sono però degli elementi che i carabinieri hanno già rilevato e che hanno indirizzato l’indagine verso l’ipotesi dell’omicidio-suicidio: nella villetta è stato infatti trovato un biglietto manoscritto dall’uomo: «Scusatemi tutti», ci sarebbe stato scritto. Il foglio è stato posto sotto sequestro e nelle mani dei militari è rimasto anche l’evidenziatore verosimilmente usato per scrivere il messaggio. Graziella Botta, inoltre, da tempo sarebbe stata gravemente ammalata.
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