
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Domenica 10 Agosto 2025
«Il gatto Milo ucciso: gli hanno sparato»
Mozzate Il racconto dei proprietari: «Lo abbiamo trovato in giardino in un lago di sangue». Colpito con un’arma ad aria compressa
Mozzate
Un irresponsabile colpo di fucile ad aria compressa è costato la vita a Milo, un gattino adottivo, arrivato da Avellino, di meno di un anno.
Il micio nella mattinata di lunedì scorso, attorno alle 7.30 di martedì mattina è riuscito a tornare a casa, dalla sua famiglia che abita in un villetta in via Da Vinci, nella zona della Mornera, dove era il beniamino in particolare di Emma di 10 anni, che le aveva anche realizzato una culla ad hoc, e Pietro di 13 anni, che l’hanno trovato in giardino in un lago di sangue.
«Inizialmente abbiamo pensato potesse avere avuto la peggio in una lite con altri gatti, l’abbiamo subito portato al pronto soccorso veterinario di Limido - racconta Silvia Nigrotti – dove ci è stato detto che in realtà qualcuno gli aveva sparato, è stato infatti estratto un pallino che gli aveva perforato diversi organi interni».
La corsa al pronto soccorso
Le condizioni dello sfortunato micio sono apparse subito essere molto gravi e che necessitava essere sottoposto ad un’ urgente operazione chirurgica molto delicata, per cercare di salvarlo. «Ci è stato detto sin da subito che in realtà vi erano poche speranze e che l’operazione avrebbe avuto un costo ingente, di ben 3.900 euro, una spesa per noi molto consistente, ma che abbiamo subito accettato di sostenere, nella speranza che potesse salvarsi – racconta ancora Nigrotti, che abita da cinque anni con la famiglia a Mozzate, dove ha adottato 2 cani e 3 gatti, tra i quali c’era anche il povero Milo – l’operazione è durata per diverse ore, ma purtroppo Milo non ce l’ha fatta - penso che chi ha compiuto quel gesto folle non si sia reso conto del dolore che ha provocato a tutti noi e che si è lasciato dietro. Era un gatto dolcissimo, andava d’accordo con tutti, tanto che dormiva coi cani».
La famiglia incredula
La famiglia aveva cercato di proteggere il più possibile il micio: «Lui voleva uscire di casa, ma avevamo paura delle auto, quindi avevamo pensato di faro uscire soltanto di notte – racconta ancora Nigrotti – fino a lunedì sera era andato tutto bene; avevamo adottato Milo da Avellino, è purtroppo arrivato sino a Mozzate per trovare una morte atroce quanto assurda, che ci ha lasciati letteralmente devastati».
La famiglia ha sporto denuncia ai carabinieri e contattato “Provincia” per rendere noto l’accaduto. «Non ci saremmo veramente mai aspettati niente del genere – conclude Nigrotti – siamo ancora sotto choc per l’accaduto, da quel che abbiamo potuto verificare ad ucciderlo è stato un piombino sparato con una carabina ad aria compressa o un’arma analoga, non pare essere insomma una delle armi utilizzate da parte dei cacciatori; abbiamo inteso far conoscere a tutti quella che è stata la nostra storia».
Non risultano esservi state altre denunce di fatti simili, ma il sospetto è che possa anche non trattarsi di un caso isolato.
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