Il grazie dei volontari a Piero Rusconi. «La Cri è stata il tuo sogno realizzato»

Lurate L’ultimo saluto al fondatore del distaccamento della Croce Rossa e del gruppo autieri. «Ci hai contagiato con la tua passione». Don Pozzoni: «Ci lasci il ricordo di grande generosità»

«Grazie zio Piero per quel sogno che hai reso realtà: la nostra Croce Rossa. Dall’idea al progetto. Hai sognato in grande e hai saputo condividerlo con tutti noi, contagiando con la tua passione civile». Il saluto dei “suoi” volontari a Piero Rusconi – 96 anni - fondatore e storico presidente del locale Comitato Cri. Picchetto d’onore, bandiera della Cri sul feretro e il basco degli Autieri: simboli del suo impegno civile e sociale. Una vita contraddistinta da altruismo e amor patrio. Nel 1962 fondò la Sezione Anai di Como. Nel 1975 formò il nucleo portante dei volontari della Cri di Lurate Caccivio, nel 1979 divenuto il locale Comitato Cri di cui tuttora era socio. Dieci anni fa diede vita al Lura Soccorso.

La commozione

Ieri le tante realtà per cui si era speso gli hanno tributato un riconoscente saluto. Chiesa gremita; oltre a familiari e amici, presenti volontari della Croce Rossa e di altri sodalizi del soccorso, associazioni, una delegazione di Autieri con alla testa il generale Vincenzo Gelato, presidente della sezione di Busto Arsizio – Varese di cui tuttora era socio, i sindaci di Lurate Caccivio, Villa Guardia e Montano Lucino.

«Oggi la Croce Rossa è una realtà forte sul nostro territorio – il saluto della locale Cri - Se tanti volontari hanno condiviso l’impegno nel soccorso è anche perché hanno ascoltato le tue parole, i tuoi racconti, le tue idee, senza mai nascondere le difficoltà incontrate perché per realizzare questo sogno bisogna mettere tutto se stessi, ce lo hai insegnato tu. Resterai sempre nei nostri cuori e noi cercheremo di far crescere questa realtà affinché tu possa essere orgoglioso dei tuoi volontari. Buon viaggio caro zio Piero, arrivederci».

Una vita per gli altri. Lo ha sottolineato anche don Nello Pozzoni, già parroco in paese dal 1983 al 1996: «Ci lasci il ricordo molto bello della tua generosità, del tuo amore e della tua gentilezza. Mi sono bastati 14 anni per conoscerlo bene e toccare con mano il suo cuore grande come il mondo. Il nostro fratello Piero ci ha insegnato il valore del bene, della ricchezza di una vita vissuta magari nella fatica, ma nella serenità che offre l’attaccamento al proprio lavoro, alla propria famiglia. Piero ha amato veramente molto. Di bene ne ha fatto tanto. La morte deve indurci a concentrare la vita sulle cose che rimangono: l’amore, la fraternità, l’amore per il Regno di Dio, per la famiglia, per i fratelli, per i bisognosi e mi pare davvero che la Croce Rossa si adoperi per questo e il nostro fratello per questo motivo ha dato tutto».

I pensieri

Un sentito ringraziamento anche dal parroco don Flavio Riva: «La nostra comunità ha un debito di gratitudine nei confronti del nostro fratello Piero».

Prima che il feretro uscisse, il nipote Paolo ha ringraziato tutti i presenti e i tanti che in varie forme in questi giorni sono stati vicini ai familiari: «La loro vicinanza ci ha commosso e riscaldato il cuore, facendoci comprendere quanto il nostro caro si sia prodigato per tutta una vita nel sociale e, in particolare, in questo paese non facendo mai mancare la sua presenza dove ce ne fosse bisogno. Grazie a tutti».

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