Olgiate, l’appello del sindaco ai ragazzi: «Costruite una cultura di pace»

Olgiate L’incontro con duecento studenti al Medioevo per le celebrazioni del IV Novembre: «Mantenere viva la nostra storia significa riflettere sui valori e sui diritti conquistati»

Costruire una vera cultura della pace, partendo dai più giovani.

L’appello – invito lanciato dal sindaco, Simone Moretti, ieri al Medioevo davanti a una platea di circa duecento studenti (sei classi terze, il consiglio comunale dei ragazzi e il coro della scuola media diretto dal professor Armando Calvia e una rappresentanza dell’Istituto superiore Terragni). Alla cerimonia erano presenti autorità, associazioni, docenti e cittadini.

La cerimonia

Nel condannare gli orrori del passato e soprattutto del presente, con le migliaia di morti nei conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente, il sindaco ha ricordato l’impegno a costruire una cultura della pace: «Il prezioso lavoro che da anni, insieme con le associazioni dei partigiani, dei combattenti e reduci, degli alpini e gli insegnanti delle nostre scuole stiamo facendo è quello di mantenere viva in tutti noi la nostra storia e un invito a fermarsi a riflettere sul valore della pace e della sicurezza, condizioni fondamentali del nostro vivere quotidiano, costruito in 77 anni di vita repubblicana e di collaborazione internazionale, che i fronti di guerra aperti in ogni parte del mondo “appena fuori dalla porta di casa” rischiano di stravolgere. Seguendo la strada della pace, da qualche anno il IV Novembre ha assunto soprattutto il significato di celebrare la cultura della pace, di cui è parte anche l’attaccamento alla Patria e il dovere di difenderla da nuovi e differenti nemici».

I ragazzi hanno colto l’invito a essere costruttori di pace, a partire dal far conoscere le brutture e irrazionalità delle guerre passate e presenti. Una delegazione di studenti del Terragni ha proposto una puntuale ricostruzione storica e riflessione sull’impatto che la prima guerra mondiale ha avuto sui bambini, giungendo all’amara conclusione che: «Nel Novecento sono state introdotte numerose conquiste riguardo al riconoscimento dei diritti dei bambini, ma le attuali guerre ci riportano indietro di un secolo». Anche i componenti del consiglio comunale dei ragazzi guidato da Viola Albonico, nel riflettere sui contenuti della Costituzione, hanno tristemente constatato che: «Oggi ricordiamo la conclusione del primo conflitto mondiale, ma dobbiamo ammettere che molti uomini e donne non hanno imparato nulla dal passato se la minaccia di nuovi conflitti fa guadagnare pochi e morire molti».

Un motivo in più per continuare a seminare la cultura della pace a partire dalla scuola. «Cerchiamo di coinvolgere il più possibile i ragazzi in questi eventi istituzionali – ha detto il vicesindaco Paola Vercellini - nella speranza che si appassionino e siano stimolati poi a darsi da fare in prima persona in tutti i campi in cui possono impegnarsi come cittadini».

Gli interventi

Il dirigente scolastico Annamaria Bertoni: «Ho ascoltato con molta attenzione l’intervento degli studenti del liceo, è di attualità in questi giorni in cui mi trovo spesso a pensare alla sorte di tanti bambini e ragazzi nelle zone di guerra. Grazie anche ai ragazzi del Ccr per i pensieri che hanno voluto condividere tutti insieme, come una squadra».

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