Incontro ravvicinato coi ladri, rubano anche le fedi. È il settimo furto subito

Ronago Malviventi in camera da letto, scambiati per muratori dal figlio del proprietario. “Scartata” la bigiotteria: «Ora non c’è più niente da prendere, né per intenditori né per inesperti»

«I ladri in dal cifùn », i ladri nel comò o cassettone della camera da letto: un titolo deve pur trovarlo, il signor Fiorenzo Capitanio che in 35 anni ha subìto sette furti, quattro a Gironico, dove abitava e tre a Ronago, dove abita a 200 metri dal centro del paese. Sette e ognuno ha una qualifica.

Il colpo venerdì sera

L’ultimo colpo in classifica ai danni suoi e della sua famiglia risale a venerdì sera, già quasi buio e pioveva.

L’ha privato delle fedi, nel senso delle vere matrimoniali, perché quella con la maiuscola, Fede, è incrollabile, come la misericordia nei confronti dei ladri: «Almeno – dice – non hanno fatto tanti disastri. Hanno aperto il cassetto del cifùn, hanno rovistato, hanno trascurato la bigiotteria, hanno preso le fedi e collanine dal valore affettivo. Quello economico sarà sui duemila euro».

Non farà denuncia: «I carabinieri – accondiscende – hanno cose più importanti da fare. Ne puoi mettere anche cento per paese, ma non freni i malintenzionati. E poi non vale la pena: perdi tempo e basta ».

Ha avvertito il Comune, perché chissà mai che l’incombente telecamera abbia registrato qualcosa, per mettere in guardia la popolazione e perché tacere serve ancora a meno.

È andata così: i due figli erano in camera, una in videoconferenza e l’altro con le cuffie. Non si sono accorti di niente, finchè il figlio è uscito per caso dalla stanza e ha notato il profilo di due individui. In un primo momento, non ci ha badato, pensando che fossero tornati a recuperare arnesi due muratori fino al giorno prima in casa per lavori.

Come s’è reso conto che si trattava di sconosciuti, ha lanciato l’allarme. Indispettita la sorella: « Ma come? Io lavoro per 14 ore al giorno e questi qua, in un amen, prendono più di quello che prendo io?», ha esclamato.

Nessun sospetto

«L’importante è che non abbiano fatto del male », è la consolazione del padre che non nutre sospetti. Però, nel pomeriggio, era stato notato un uomo che andava avanti e indietro lungo una stradina laterale.

Nei dintorni, da tempo, c’è sempre qualche operaio o qualche addetto ai lavori su perdite d’acqua, rifacimento di condutture, scavi e rappezzi: chi mai va a pensare che si tratti di un predatore? « A ogni modo – prosegue il capofamiglia – adesso non c’è più niente da rubare, né per intenditori, né per inesperti o improvvidi. E in questa casa, c’è sempre un presidio ».

I malfattori sono entrati dalla porta d’ingresso, sono saliti e hanno selezionato, pur arraffando: è evidente che hanno pianificato per bene il colpo, incuranti degli imprevisti.

Potrebbero aver fatto il bis da un’altra parte per poi dileguarsi con il bottino.

«La tregua è finita? »: è la domanda della popolazione, nel passato derubata a raffica nelle case.

© RIPRODUZIONE RISERVATA