L’addio a don Luigi: «Prete vicino alla gente»

Appiano Gentile L’ultimo saluto all’ex prevosto Bavera di 88 anni. Chiesa gremita, era molto amato

Chiesa gremita per l’ultimo saluto a monsignor Luigi Bavera, prevosto di Appiano Gentile dal 1998 al 2008, deceduto a 88 anni. Alle esequie celebrate ieri nella chiesa prepositurale, presiedute dal vicario generale monsignor Franco Agnesi, hanno partecipato quattordici sacerdoti che ne hanno condiviso un tratto di cammino, il sindaco Fabrizio Rusconi e associazioni.

Il messaggio di Delpini

All’inizio dell’omelia è stato letto il saluto dell’arcivescovo Mario Delpini, l’altra sera ad Appiano per una preghiera di suffragio: «Desidero condividere la preghiera di suffragio e riconoscenza con coloro che hanno conosciuto, amato e stimato monsignor Luigi Bavera. Mi unisco al dolore e alla speranza dei familiari e in particolare della sorella Maria che l’ha accompagnato con dedizione fedele e premurosa per tutta la vita. Don Luigi ha servito la chiesa ambrosiana nelle diverse parrocchie e in duomo con la sua sensibilità attenta, con la sua devozione intensa, con la sua fedeltà tenace. Ha fatto del bene a molti senza farsi notare, è stato a disposizione senza pretendere nulla, ha attraversato anche i momenti della malattia e della fragilità abbandonandosi in Dio e senza mai diventare insensibile alle tribolazioni altrui».

Prete di una chiesa mite e vicina alle persone, come ha ricordato monsignor Agnesi: «Don Luigi ha dedicato la vita a preparare la Pasqua con coloro che condividono la fede, l’incontro con Gesù capace di trovare senso alla propria vita, dare valore a ciò che è autenticamente umano. Così ha vissuto don Luigi e l’ha fatto con spirito di servizio. Ciò che rimane è quello stile di servizio, di attenzione che tocca il cuore delle persone. Lo stile sacerdotale di chi prepara a incontrare il Signore, si fa carico delle difficoltà, ascolta il grido di tanta gente e cammina e opera perché tutto sia riconciliato».

Insegnante in seminario

Il prevosto monsignor Erminio Villa, dopo aver ricordato di averlo avuto come insegnante di matematica in prima media in seminario e invitato a onorarne la memoria con la preghiera, ne ha letto il testamento spirituale. «Di fronte alla mia morte mi sento sereno perché so che il Signore è buono. Chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera. Nel mio cuore ci sono tre sentimenti: richiesta di perdono, gioia e ringraziamento. Ripensando alla mia vita scopro tante omissioni, mancanze verso Dio e verso tutti, tanti errori, offese fatte, tanto bene non compiuto. Gesù sono peccatore, abbia pietà di me. Il senso festoso della morte per il cristiano è la gioia dell’incontro con Cristo risorto. Al termine della mia esistenza terrena voglio manifestare tutto il mio grazie a Dio. Grazie a tutti quelli che mi hanno voluto bene, aiutato e stimato. Ogni persona incontrata è stato per me un grande dono».

Infine alcune raccomandazioni: «Amatevi l’un l’altro. Amore è un atto di volontà che consiste nel preferire in maniera costante al proprio il bene altrui. Abbiate fiducia nella divina provvidenza e amate tanto la Madonna». Al termine della funzione la salma è stata traslata a Saronno dove ieri pomeriggio, dopo una messa funebre, è stata tumulata nella tomba di famiglia.

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