
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Martedì 12 Agosto 2025
Ladri nell’albergo, e scoppia un incendio
Bizzarone Incursione al Cornelio, che è chiuso da qualche mese in attesa di un nuovo gestore: rubato qualche oggetto di bigiotteria
Bizzarone
Quattro giorni dopo, un odore acre di fumo prende ancora alla gola, nello storico albergo – ristorante Cornelio, lungo la Lomazzo – Bizzarone, fino a qualche tempo fa riconoscibile anche per la cascata di gerani rossi lungo le balconate. I ladri hanno colpito, hanno trovato solo qualche oggetto di bigiotteria e hanno appiccato un incendio, posando un mozzicone di sigaretta su un materasso, forse per dolo, forse per colpa e il fumo si è propagato in altre stanze, lasciando tracce annerite ed olfattive ovunque.
Con un piede di porco
Da qualche mese, il “Cornelio” è fermo, in attesa di nuovi proprietari o gestori, ma i ladri hanno trovato modo di entrare scassinando tre porte, una dietro l’altra, con un piede di porco. Hanno fatto irruzione nell’appartamento abitato fino a due anni fa da Giuseppina Bianchi, moglie del compianto Cornelio Bernasconi, “padre” del complesso realizzato negli anni ’70 e già nel 1978 era stato inserito nell’Albo d’Oro “per la prestigiosa attività professionale” che adesso il figlio Ferruccio racconta come una leggenda.
L’energia elettrica era staccata, è rimasta accesa solo una telecamera di videosorveglianza che ha ripreso un individuo mentre si aggira con una pila e forse un complice lo attendeva fuori, nella notte tra il 6 e il 7 agosto, nell’arco tra la 1.30 e le 2.30.
L’uomo ha rovistato in una camera e in una cameretta dove la signora Giuseppina ha vissuto fino a 99 anni e sei mesi, sempre in faccende come il marito e i figli tra il ristorante da 300 posti e le 11 camere.
Ed è stato uno dei familiari, domenica, a rendersi conto dell’intrusione, a cominciare dal portoncino d’ingresso, poi dalla porta dell’appartamento e poi da quella dell’anticamera, scassinate. Del materasso, non rimane che un po’ di materiale nero come il carbone, lavorato a lungo dalla combustione. Intorno, armadi e cassetti svuotati, trascurato tutto ciò che non può essere messo sul mercato. Ladri selettivi, che cercano soldi o gioielli. Il resto non interessa e non è facile da portar via.
«Sospetti? Nessuno. Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri», dice Ferruccio Bernasconi che si aggira tra oggetti, mobili e suppellettili “parlanti”, nel senso che raccontano storia e storie dell’albergo – ristorante.
C’è chi ricorda ancora una torta per un matrimonio: aveva un diametro da un metro e trenta centimetri, si apriva a metà e ne usciva una fontana di luce e di musica.
Antichi fasti
Ferruccio, classe 1951, è albergatore, ristoratore ed inventore, sua l’ideazione di carrelli speciali per il vino. «Vino di qualità – dice – io non ho mai somministrato cose non buone. Io ho sempre trattato come si deve i dipendenti: ho avuto qui un cuoco per 26 anni e guardarobiere per 25. Nessuno resta tanto se non si trova bene».
I ladri sapevano di poter agire indisturbati: nessuno, dalla strada, può accorgersi, a notte fonda, che sta succedendo qualcosa all’interno; la luce era spenta, intorno non ci sono case ed è deserto. Dentro, tutto parla ancora di matrimoni, feste, serate con Nicola Di Bari e i Cugini di Campagna, convegni e lumi di candela. Ma i ladri non sono romantici.
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