L’alluvione dei paesi del Lario diventa un documentario: guardalo qui

Blevio Le riprese di “Aspettando il miracolo” ripercorrono il disastro del luglio 2021. Punto centrale l’intervista a Enza Luzzani, residente in paese: «Io e mia figlia pensavamo di morire annegate». Video nell’articolo

Un video che, a distanza di quasi due anni, ripropone le drammatiche immagini di luglio 2021, quando (era domenica 25) in pochi minuti i torrenti che percorrono il paese si ingrossarono e una decina uscirono contemporaneamente dagli alvei seminando distruzione ovunque. Se non vi fu neppure una vittima, davvero si poté gridare al miracolo.

Presentato al congresso della Cgil a Olgiate Comasco, il documentario si intitola “Aspettando il miracolo” ed è visibile su Youtube. Realizzato da Magma Vision, con regia e contenuti di Gabriele Gandini, è nato da un’idea di Angelo Boehm ed è stato prodotto grazie alla collaborazione di Cgil Como e Fisac Cgil Lombardia come testimonianza di quanto accaduto ormai un paio di anni fa ed ancora in gran parte, purtroppo, visibile poiché l’opera di ricostruzione deve ancora prendere il via.

La testimonianza

Punto centrale del filmato è la toccante intervista ad Enza Luzzani, sopravvissuta con la figlia a quell’alluvione che le ha devastato non solo l’abitazione ma anche la vita.

«Quel pomeriggio - questa la drammatica testimonianza - io e mia figlia eravamo in camera da letto e pioveva davvero forte. Improvvisamente, abbiamo visto l’acero del nostro giardino muoversi in maniera del tutto innaturale e, neppure il tempo di chiederci cosa stesse succedendo, è stato il finimondo. Il torrente che scorre di fianco alla nostra abitazione è letteralmente esploso portando in casa ogni genere di rifiuti e detriti provenienti dalla soprastante montagna».

Terrore

Indescrivibile il terrore, continua Enza, «tanto che sono passati minuti e minuti nei quali abbiamo pensato che saremmo morte annegate in quella montagna di fango e acqua; quando sono arrivati i soccorsi siamo state tratte in salvo, ma la vita da allora non è stata più la stessa: anche se riuscissi a sistemare la casa non so se potrei a tornare ad abitarvi, poiché ad ogni minima pioggia il ricordo di quell’incubo si ripresenterebbe e certo non sarebbe un bel vivere».

Il filmato continua con l’accorata testimonianza di Enza. «Ne siamo uscite vive, certo, ma se l’integrità fisica è importante, altrettanto lo è quella psicologica: in pochi minuti abbiamo perso tutto e ciò che ci rimane di una intera vita sono i ricordi, certo preziosi ma niente affatto sufficienti».

Gli aiuti. «Certo, i familiari ci sono stati vicini e, come loro, gli amici e l’azienda per cui lavoro; si sono comportati tutti in modo davvero impagabile, ma per superare il ricordo di quei terribili momenti ci vorrà molto tempo. Ora abitiamo fuori Blevio e, ripeto, anche se il paese è bellissimo, tornare in quella casa sarebbe davvero una prova del fuoco».

Nel frattempo, non solo Sopravilla, ma anche altre zone del paese attendono il via ai lavori e l’effettiva ricostruzione.

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