L’eredità di Michele: la vita è meravigliosa

Rovellasca Chiesa gremita di parenti e amici per salutare il parrucchiere di trent’anni morto giovedì scorso. Il parroco: «Ha gridato a tutti voi che ognuno è bello». Gli amici: «Amavi cantare, ballare, avevi mille sogni»

«Continuate a gridare come Michele: La vita è bella, amarsi è bello. Michele dal paradiso incoraggerà tutti voi a voler gridare con lui la bellezza della vita».

Sono le commoventi parole pronunciate nell’omelia da don Giorgio Marco Guidi, parroco della chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, che ieri ha celebrato in un afoso giovedì di luglio i funerali di Michele Garruto, il parrucchiere di 30 anni, titolare dell’atelier “Don Ros” di via Carugo, morto giovedì 7 luglio in un incidente stradale lungo la Tangenzialina che da Rovello Porro porta a Saronno.

Chiesa gremita

La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta si è fatta piccola piccola al confronto del fiume di persone, soprattutto giovani, accorsi per l’ultimo saluto al parrucchiere più bravo d’Italia, cittadino benemerito di Rovellasca e giovane imprenditore talentuoso.

«È importante essere qui in tantissimi attorno a Michele, alla mamma Rosa, alla compagna Ilaria e al fratello Teodoro – ha detto dal pulpito don Guidi - Solo uniti nel grande dolore, si può vincere quello che la morte vuole distruggere. Tanto dolore crea tanta rabbia e vorrebbe farci urlare. Questa nostra voglia di gridare ci aiuti anche a ricordare Michele».

Don Giorgio ha poi tracciato un ritratto del giovane parrucchiere. «Cos’ha gridato Michele nella sua vita? Che è bella, è importante, è meravigliosa e bisogna goderla tutta. Così è stato per Michele ogni giorno. Ha gridato a tutti voi che ognuno è bello e la sua passione era per la bellezza di ognuno. La sua passione era un tocco, il tocco di Dio, perché Dio ci vuole belli proprio come faceva Michele».

Nel cuore di tutti

Sull’altare sono saliti anche gli amici e i colleghi di Garruto. L’hanno ricordato tra le lacrime, discorsi interrotti da continui singhiozzi. «Avrei fatto a metà con te Michele, ma Dio vuole i migliori - ha detto un’amica - I tuoi baffi, i tuoi occhi, il tuo essere sempre allegro: tua mamma ha fatto proprio un bel lavoro e tuo fratello è stato un grande esempio per te. Tu avevi un talento immortale. Hai vissuto dando valore alle cose, ma senza dar loro un prezzo. Ora non ci sei più, ma non è cambiato niente: ti penseremo, alzeremo lo sguardo e tu sarai lì».

Un gruppo di amici salito sull’altare insieme: «Per ognuno di noi sei stato parte della nostra vita. Cresciuto, hai aperto due negozi, hai incontrato una donna fantastica, Ilaria, che ti stava accanto da cinque anni. Non preoccuparti Michele: le staremo sempre vicini». E hanno ricordato la sua vivacità: «Amavi cantare, ballare e avevi mille sogni. Presto saresti partito per quel viaggio a Miami che organizzavi da tempo».

All’uscita, la bara è stata accompagnata da un applauso scrosciante, interrotto solo dalle lacrime di quanti si erano accalcati anche all’esterno della chiesa, pur di porgere l’estremo saluto a Garruto. Due donne, ai lati del portale d’ingresso, hanno liberato decine di palloncini bianchi. Alla cerimonia era presente anche il sindaco di Solaro, Nilde Moretti.

La salma di Michele ha proseguito poi verso la cremazione. Domani alle 9, al cimitero di Solaro è in programma la cerimonia di sepoltura delle ceneri.

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