L’omicida confessa: «L’ho colpito perché avevo paura di lui»

Oltrona San Mamette Dopo un pomeriggio a negare, il 33enne di Appiano ha ammesso: «Eravamo ubriachi»

«Avevamo bevuto». E, quando beveva, Manuel «diventava violento». Ed era «più grande di me. Mi ha tirato uno schiaffo e fatto cadere per terra. Così, per paura, ho impugnato il coltello». Confessa e fornisce una sua ricostruzione della tragedia di Oltrona San Mamette Luca De Bonis, 33 anni di Appiano, in carcere con l’accusa dell’omicidio volontario di Manuel Millefanti.

Amici da tempo, i due avevano passato l’intera domenica insieme. Il pranzo si era trasformato in un vero e proprio festino con una quantità impressionante di bottiglie di vino, di birra e di grappa. Il delitto alle 4.30 della notte, solo un paio di ore dopo dalla foto scattata e postata su facebook dallo stesso De Bonis in compagnia di Manuel: “Per stasera bastano dai... diciamo di sì” il commento a margine del selfie dei due amici e delle bottiglie di vino.

A fermare l’omicida sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Como. I quali nel corso del pomeriggio di ieri, in caserma ad Appiano Gentile, hanno fatto emergere una serie di incongruenze, che hanno consentito alla fine a far crollare il castello. E’ avvenuto verso sera, quando le immagini delle telecamere presenti tra la Lomazzo-Bizzarone hanno dimostrato che Luca era passato in quel punto a piedi (vicino alla casa di Manuel) non all’una del mattino, come aveva detto, ma molto più tardi, in un orario compatibile con l’omicidio e il tentativo di allontanarsi dalla casa dall’amico.

Domattina sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Manuel.

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