Nuovi costi delle lampade votive. Hanno rinunciato in 885 su 2.543

Olgiate A un anno dall’entrata in vigore del regolamento sono numerose le disdette del servizio. L’assessore : «Prevista la rateizzazione dei pagamenti per andare incontro alle necessità»

Lampade votive, più disdette che conferme. E’ l’effetto congiunto dell’ultimo aggiornamento del regolamento di polizia mortuaria, che prevede la possibilità di scegliere se richiedere o meno l’illuminazione votiva, e della nuova modalità di gestione del servizio.

A partire dal gennaio dello scorso anno il pagamento della votiva non si effettua più annualmente, ma in un’unica soluzione all’atto del rilascio di ogni nuova concessione cimiteriale per la durata di trent’anni. Per i contratti in essere prima del gennaio 2023, se si decide di mantenere la lampada votiva va corrisposto il saldo a copertura degli anni mancanti alla scadenza della concessione, con possibilità di rateizzarlo.

La situazione

A circa un anno dall’entrata in vigore del nuovo sistema, su un totale di 2.543 utenti (le luci votive sono più numerose: alcune utenze hanno più di una lampada votiva in uso), 1.083 non hanno ancora espresso la propria volontà, ma hanno tempo sino a fine 2024. Tra chi ha comunicato la propria scelta, 645 sono i contratti già confermati, con integrazione alla scadenza del contratto di sepoltura, 885 le disdette. L’importo medio di ogni versamento 2023 è di 288 euro e corrisponde a una media di 18 anni di prolungamento della concessione. Vi sono rateizzazioni che generano entrate anche sugli anni successivi al 2023.

L’ufficio cimitero registra che i cittadini abbiano compreso la scelta fatta dall’amministrazione comunale e spesso ringraziano per la semplificazione che avranno nella gestione dell’illuminazione votiva e anche del risparmio economico generato dalla novità. Coloro che adeguano la concessione cimiteriale con il servizio di illuminazione votiva hanno uno sconto del 20% calcolato sul totale della somma dovuta.

«Parecchi hanno rinunciato al servizio, tanti altri invece lo hanno confermato, circa metà dei titolari di concessione ancora non ha espresso la propria volontà – commenta il sindaco Simone Moretti – La mancanza di una lampada votiva, così come di fiori freschi tutti i giorni sulla tomba, non sono più visti come una mancanza di rispetto verso i propri cari defunti. Con la vita frenetica a volte si perdono un po’ questi segnali di attenzione, ai quali restano molto più legate le persone di una certa età che quelle più giovani».

«È cambiata la mentalità»

Anche con il vecchio sistema c’era una quota di utenti che dimenticava di pagare la votiva e veniva poi sollecitata a provvedere. «Mi aspettavo qualche rinuncia in meno, ma anche sotto questo aspetto c’è stato un forte cambiamento di mentalità – osserva l’assessore Flavio Boninsegna - Circa la metà di quelli che hanno risposto ha disdetto. Alcuni possono essere in difficoltà, ma con la rateizzazione risulta un importo spalmato su più anni e quindi sostenibile. Parecchi hanno utilizzato questa opportunità per non dover versare importi impegnativi in un’unica soluzione, se titolari di più concessioni cimiteriali. Il dato delle disdette andrebbe letto per fasce di età; confermano il servizio più gli anziani rispetto ai giovani; in futuro sarà sempre meno richiesto».

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