A Olgiate sono stati inviati cento avvisi per servizi scolastici non pagati

Il caso Contattate le famiglie degli alunni: da recuperare i soldi di mensa, trasporto, pre e post scuola dal 2019 . Il vicesindaco: «Come Comune aiutiamo chi ha bisogno, ma c’è chi si disinteressa anche se potrebbe saldare»

Servizi scolastici, in arrivo solleciti ai morosi. Inviato un centinaio di lettere inerenti a morosità su mensa, trasporto, pre e post scuola, servizi integrativi.

Il Comune sta procedendo con una serie di verifiche volte a far emergere mancati pagamenti anche pregressi sui servizi scolastici comunali, in un’ottica di equità fiscale per cui è indispensabile che tutti paghino il dovuto per spalmare in maniera più equa possibile il carico dei costi dei servizi sui fruitori. Il lavoro effettuato sui servizi scolastici ha portato gli uffici comunali a individuare un centinaio di posizioni di morosità accumulata negli anni scolastici 2019-2020, 2020-2021, 2021-2022. Nelle casse comunali mancano 20mila euro da recuperare.

Le raccomandate

L’ufficio pubblica istruzione ha effettuato, almeno laddove è stato possibile farlo, riscontri delle varie posizioni di mancato pagamento. Non potendo però eliminare del tutto la possibilità di errore, le persone che riceveranno l’avviso di pagamento a casa, se riscontreranno una situazione difforme da quella che viene loro comunicata, potranno regolarizzare o comunque comunicare la propria posizione direttamente all’ufficio pubblica istruzione.

Per il recupero degli insoluti saranno seguite le modalità previste dal regolamento su riscossione coattiva delle entrate comunali riferite a tutti i servizi.

Le raccomandate sono state inviate ai debitori, una volta che la persona si presenta agli uffici potrà saldare la cifra o chiedere di rateizzare l’importo se ce ne saranno le condizioni, concordando un piano di rientro. In assenza di riscontri, il passaggio successivo sarà l’affidamento del servizio di recupero coattivo a un società esterna (ex Equitalia).

Una questione di equità sociale e correttezza.

Si va da debiti di 20-25 euro fino a famiglie che hanno collezionato anche 2.500 euro di insoluti.

«Sono situazioni piuttosto incancrenite che si reiterano da anni. Anche per un principio di equità è giusto che vengano sistemate – spiega Paola Vercellini, vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione – Come Comune diamo la possibilità a chi non ce la fa a pagare di chiedere un aiuto se ne ha i requisiti, ma ci sono famiglie che pur potendo assolvere ai versamenti si disinteressano».

«Non è un fulmine a ciel sereno»

«Questa operazione di recupero non è un fulmine a ciel sereno, nel senso che in precedenza è già stato fatto presente a chi ci risultava moroso di mettersi in regola. Qualcuno è venuto, ha pagato o rateizzato, qualcun altro ha ignorato l’invito bonario. Arriviamo faticosamente a questo recupero degli insoluti, nel senso che l’ufficio pubblica istruzione prima ha messo in atto una serie di avvertimenti e inviti. Nel caso di esposizione debitorie importanti, c’è la possibilità di rateizzare il dovuto a fronte dell’impegno a rispettare il piano di rientro concordato. I casi di disagio, di cui siamo a conoscenza, sono aiutati nel pagamento dei servizi. Preoccupano soprattutto coloro che non rispondono in alcun modo alle sollecitazioni degli uffici. Non è corretto nei confronti di chi paga regolarmente tollerare simili comportamenti poco rispettosi nei confronti del resto della collettività».

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