Olgiate, l’arrivederci a San Gerardo
«Testimone di una fede sincera»

Le spoglie salutate da oltre un migliaio di fedeli con il cardinal Cantoni che ha celebrato la funzione. Poi il trasferimento a Figino Serenza

Tra due ali di folla, con i fedeli che sventolavano bandierine e ne acclamavano il nome, l’urna di San Gerardo ha lasciato Olgiate. Applausi e commozione nel salutare il santo “amico degli olgiatesi”, come ha ricordato il cardinale Oscar Cantoni che ha presieduto il solenne pontificale in una chiesa gremita. Autorità civili e militari, una ventina di sacerdoti, associazioni e circa un migliaio di fedeli hanno partecipato alla solenne messa a chiusura della Settimana Gerardiana che ha segnato il ritorno in città, dopo 77 anni, del corpo del santo cui la comunità è devota dal 1207. Al termine della celebrazione, sulle note della banda, l’urna in processione è stata accompagnata nel cortile della canonica dove è stata caricata su un furgone alla volta di Figino Serenza.

Per la comunità sono stati otto giorni intensi, con migliaia di persone che hanno pregato dinanzi alle spoglie del santo della carità. La testimonianza dell’attualità di una figura importante non solo per la Chiesa, ma per la società civile per l’esempio di un laico che ha saputo farsi prossimo. Lo ha rimarcato il vescovo nell’omelia: «Nessuno è chiamato a ripetere la personalità e l’agire di san Gerardo. Ciascuno però può imitarlo, soprattutto perché si tratta di un comune laico. I battezzati laici sono la maggior parte del popolo di Dio, protesi verso la santità, che è la meta comune per tutte le vocazioni. La fedeltà a Cristo ha suscitato in san Gerardo il desiderio di riconoscerlo vivente nei fratelli, soprattutto nei malati, nei poveri, che ha accolto, ospitandoli e curandoli nelle loro infermità».

«Mi sono commosso anch’io, caro San Gerardo, davanti all’affetto nei tuoi confronti espresso da tante persone in questa settimana. Sono stati giorni di fede sincera che saranno indimenticabili. Ho potuto constatare il bene e l’amore che da sempre doni a noi, fedeli olgiatesi, e a tutti i fedeli che sono giunti da ogni parte. Ci hai fatto riscoprire ancora una volta la bellezza del Vangelo che tu hai testimoniato con la tua vita, donandoti agli altri» ha detto il prevosto, don Flavio Crosta.

In serata il trasferimento a Figino Serenza, dove l’urna con le spoglie è stata accolta da una folla di fedeli e dal corpo musicale La Serenza, i sacerdoti della comunità pastorale, don Massimo Gaio della parrocchia di San Gerardo al Corpo di Monza, le autorità. Quindi, trasferita dalla Protezione Civile e i vigili del fuoco di Cantù, l’urna ha fatto l’ingresso solenne in chiesa, con un momento di preghiera guidato dai ragazzi della pastorale giovanile e don Riccardo Borgonovo. Oggi dalle 8.30 si reciteranno le lodi e in mattinata è prevista la visita dei bambini dell’asilo all’urna del santo. Alle 18.30 messa e vesperi; alle 21 serata con gli operatori della carità del decanato, interverrà don Augusto Panzeri. Domani alle 10.30 celebrazione della Parola e meditazione proposta da don Massimo Gaio. Alle 20.45 la messa solenne concelebrata dai preti della comunità e presieduta dal vicario generale monsignor Franco Agnesi. Mercoledì alle 16 la messa solenne di chiusura presieduta da monsignor Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona e alle 18 partenza dell’urna. Nei giorni in cui sarà ospitata a San Michele, la chiesa aprirà alle 7.30 e chiuderà alle 23 e alla visita è annessa la concessione dell’indulgenza plenaria dalla santa sede. (Manuela Clerici e Silvia Cattaneo)

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