
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Mercoledì 24 Settembre 2025
Olgiate, tentata truffa alla mamma del sindaco: «Sciacalli che terrorizzano gli anziani»
Olgiate Comasco «Hanno detto che mio fratello era grave, ricoverato in terapia intensiva» - Hanno chiesto alla donna quanti soldi avesse in casa. Moretti ha presentato denuncia
Olgiate Comasco
Tentata truffa del finto parente in ospedale, ai danni della madre del sindaco Simone Moretti. L’episodio, l’altro ieri pomeriggio, per opera di una falsa dottoressa che, intorno alle 14.30, ha contattato telefonicamente la mamma (79 anni) del primo cittadino.
«Denuncio pubblicamente l’episodio affinché altre persone non cadano in questa truffa architettata da veri delinquenti – afferma il sindaco – Lunedì pomeriggio mentre ero in auto ho ricevuto la telefonata di mia madre che, in lacrime, mi informava di essere stata chiamata dall’ospedale per comunicarle la notizia che Paolo (mio fratello) era in terapia intensiva e che vomitava sangue».
«Strategia meschina»
«Le hanno chiesto quanti soldi avesse in casa perché sarebbero passati a prenderli per comprare una medicina svizzera, altrimenti Paolo sarebbe potuto morire. Tra l’altro la finta dottoressa si è presentata con il nome di Sofia (mia nipote)». Nome non speso a casa, ma nell’ambito di una meschina strategia. «Ho cercato a distanza di tranquillizzare mia mamma, dicendole che era un tentativo di truffa di quelle più bastarde, quelle che colpiscono gli affetti. Poi ho chiamato immediatamente mio fratello, vivo e vegeto, che è passato subito a casa per rassicurare nostra madre - aggiunge Moretti - Non so come mia mamma abbia avuto la forza di buttare giù il telefono, ma l’ha fatto senza dare dati, indirizzo o altro. Però in serata aveva timore che chiamassero ancora. Se questo è il mondo con cui doversi confrontare saranno anni bui».
Ieri il sindaco ha presentato denuncia ai carabinieri e invita a fare altrettanto chiunque subisse una truffa, o un tentativo di raggiro: «Non bisogna avere paura a denunciare. Può succedere che, quando si toccano gli affetti più cari, si perda un po’ di lucidità. Sono sciacalli. In questo caso è ancora peggio e fa più male sapere che una donna si sia prestata a fare una simile telefonata. Per quanto tramite campagne di sensibilizzazione e “prediche” anti-truffa a cura del Comune, del Controllo del vicinato e delle forze dell’ordine si continui a mettere in guardia, c’è sempre qualcuno che rischia di cadere nel raggiro. Queste truffe sono odiose perché fanno leva sull’emotività e il senso di protezione che scatta quando si pensa che qualche familiare sia in pericolo, o in difficoltà».
Come difendersi
L’obiettivo è spingere la vittima a sospendere ogni forma di ragionamento critico, agendo d’impulso per “salvare” il proprio caro.
«Bisogna diffidare dalle richieste di denaro avanzate per telefono, soprattutto se accompagnate da storie drammatiche e pressioni emotive. Da ospedali e forze dell’ordine non arriverà mai una richiesta simile - dichiara Moretti - Nel caso, interrompere la telefonata. Chiedere sempre conferma a un altro familiare, una semplice telefonata può smascherare l’inganno. Nel dubbio chiamare le forze dell’ordine. Parliamone a casa con i nostri nonni e genitori, spiegando le truffe e fornendo le giuste raccomandazioni per difendersi».
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