Omaggio all’ex presidente Banfi: il palazzetto ora porta il suo nome

Rovello Porro. L’Amministrazione comunale gli ha dedicato l’impianto dove si era esibito anche come giocatore

Rovello Porro

Il palazzetto di via Largo dello sport è stato intitolato, dall’amministrazione comunale alla memoria di Roberto Banfi, 51 anni, che era stato giocatore e presidente della società Basket Rovello, scomparso prematuramente lo scorso anno, lasciando moglie e due figli.

Già da alcuni anni era malato, nel 2018, in un’intensa cerimonia, la squadra aveva ritirato ufficialmente la sua maglia numero 11. Nella squadra aveva avuto diversi ruoli, da presidente a team manager, diventando un punto di riferimento. Da assessore ai servizi sociali, incarico che aveva ricoperto dal 2002 al 2004, aveva portato avanti numerosi quanto importanti progetti, dalla nuova gestione associata comprensoriale del Centro socio educativo, alla realizzazione e attivazione dell’asilo nido e diverse altre iniziative promosse nel mondo della scuola.

«Con questa cerimonia non ci limitiamo a dare un nome a un edificio – sono state le parole del sindaco Marco Volontè - oggi leghiamo per sempre il nome di Roberto Banfi a un luogo che rappresenta vita, crescita, impegno e futuro. Nella sua vita professionale, come direttore di filiale del gruppo Bpm, ha interpretato il lavoro non solo come carriera, ma come servizio, serietà e dedizione. Ma è soprattutto nello sport e nella vita della nostra comunità che Roberto ha lasciato un segno profondo. La sua storia sportiva nasce dall’atletica leggera, passa dal Gs Rovello e trova nella pallacanestro la sua vera casa. Nel Basket Rovello Roberto è stato giocatore, dirigente e infine presidente, dedicando energie, tempo e passione allo sviluppo del settore giovanile, convinto che i bambini e i ragazzi dovessero trovare nello sport un luogo sicuro di crescita, di amicizia e di valori».

Il primo cittadino ha sottolineato che l’impegno di Banfi è stato a tutto campo: «sotto la sua guida sono nate collaborazioni importanti con altre realtà del territorio, si sono create opportunità per tanti giovani , e si è costruita una rete di famiglie che ha fatto della società sportiva un vero punto di aggregazione – ha aggiunto ancora il primo cittadino - Roberto non ha mai separato l’impegno sportivo da quello civico. Figlio di un sindaco, ha portato avanti con coerenza lo spirito di servizio verso la comunità, ricoprendo i ruoli di consigliere comunale e di assessore ai servizi sociali. Anche di fronte alla malattia, che nel 2018 lo ha costretto a lasciare il campo, Roberto non ha mai smesso di essere presente».

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