Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Martedì 25 Novembre 2025
Oratorio di Olgiate, via libera del Vaticano
L’intervento Accolta la domanda di licenza. Soddisfazione dalla parrocchia: «È stato un percorso di tre anni, lungo e talvolta impervio»
Olgiate Comasco
Nuovo oratorio, dall’inagibilità alla polifunzionalità.
Accolta la domanda di licenza per la costruzione del nuovo oratorio, come certifica il decreto che il Dicastero per il Clero ha indirizzato al vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, firmato dal cardinal Lazzaro You Heung sik, prefetto di tale dicastero.
Impegno finanziario di circa 4 milioni: in questi ultimi tre anni grazie a Bcc Cantù, Fondazione Cariplo con Regione Lombardia, le donazioni dei parrocchiani di Olgiate e dopo attento cammino, accompagnamento e sostegno economico della Conferenza episcopale italiana, la copertura finanziaria supera 80%.
Il Dicastero per il Clero
Una gestazione di tre anni. «Tutto ebbe inizio oltre tre anni fa quando al nuovo prevosto, don Flavio Crosta, il vescovo indicò la priorità dell’oratorio, in sostituzione della struttura chiusa dal 2017 – si legge in un comunicato della Parrocchia - È stato un percorso lungo e a volte impervio. Sono matti questi olgiatesi - in diversi lo hanno detto - che vogliono un oratorio quando le chiese si svuotano e i giovani cercano altri punti di riferimento. Iniziava così il discorso al Tavolo della competitività della Camera di commercio di Como, anticipazione della presentazione del progetto al Bando emblematico di Fondazione Cariplo con Regione Lombardia».
«Coloro che hanno conosciuto la realtà di Olgiate, 12mila abitanti, hanno sperimentato come sia una comunità legata a identità e tradizioni, ma proiettata nel futuro con il proprio futuro, cioè i bambini e i ragazzi. Prima la Bcc Cantù, poi Fondazione Cariplo con Regione Lombardia e dopo un lungo e attento cammino anche la Conferenza episcopale italiana, grazie al cardinale Oscar Cantoni, hanno creduto in questi matti dando fiducia alla comunità per un progetto fondato su principi di accoglienza e polifunzionalità».
Nell’attesa l’oratorio piuttosto che svuotarsi, scorato dalle lungaggini burocratiche, si è riempito.
I ragazzi di ieri, oggi professionisti e giovani pensionati, si sono resi disponibili, chi portando gratuitamente le proprie competenze alla Commissione che supporta il parroco nelle questioni burocratiche - il coordinatore Vittore De Carli, la segretaria Anna Colombo, il commercialista Fabrizio Milesi, il legale Angelo Pozzoni, gli industriali Roberto Briccola e Claudio Taiana - chi sporcandosi ancora le mani per smontare, spostare, ricoverare, tagliare, smaltire, pulire. L’urgenza si è fatta impegno per aiutare i giovani che, da adolescenti, si sono visti chiudere fuori dal cancello, ma anziché trovare un posto altrove hanno duramente lavorato perché tutto ciò che era ancora utile e in buono stato fosse tenuto e utilizzato.
Anche gli adolescenti di oggi, contagiati da questo desiderio di oratorio e guidati dal vicario don Pietro Grandi, hanno dato il loro contributo a smontare poltrone su cui non si erano mai potuti sedere. Vedere i volontari che hanno lavorato alacremente in questi mesi, e ancora più febbrilmente nelle ultime settimane, ha ricordato la vita che è passata in quegli spazi: tornei, feste dei canestri, Grest, marce del Primo maggio, palio di San Gerardo, pesche, crotti, carri; manifestazioni, insomma, che scandivano l’anno pastorale.
La demolizione
All’inizio di ottobre la diocesi di Como ha autorizzato la demolizione del fabbricato del vecchio oratorio, nell’imminenza del decreto della Conferenza episcopale italiana per la costruzione della nuova struttura. Grazie alla disponibilità degli uffici comunali e dell’amministrazione, sono iniziati i lavori, recando il minore disagio possibile alla popolazione.
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