Parte dalla Spagna con 220 chili di droga sul camion. La consegna in un parcheggio di Guanzate: tre in manette

Blitz della polizia L’hashish era nascosta nella motrice di un tir fermato in autostrada. Poi l’ulteriore controllo: arrestati l’autista e due complici. Un valore di almeno 500mila euro

Ha del clamoroso il nuovo intervento della polizia contro lo spaccio di stupefacenti andato in scena nelle scorse ore tra l’autostrada A9 e un piazzale di Guanzate esterno all’Autolaghi. Nelle mani degli agenti sono infatti rimasti ben 220 chili di hashish che erano stati nascosti nella motrice di un tir che, da quanto è stato possibile ricostruito, era partito dalla Spagna ed era diretto in un punto non meglio precisato della nostra provincia, forse proprio solo a Guanzate.

L’hashish, poi quantificato come detto in ben 220 chilogrammi, per un valore stimato in almeno 500 mila euro, era stato nascosto all’intento di cinque borsoni che a loro volta, come detto, si trovavano occultati nella motrice del mezzo pesante. In carcere sono finiti in tre: l’uomo che era alla guida del tir, che è risultato essere un ucraino di 38 anni residente all’estero, un svizzero di Bodio in Canton Ticino (55 anni) e un canturino di 35 anni. Tutti e tre sono stati portati nel carcere del Bassone di Albate e ieri mattina sono stati interrogati per la convalida dal giudice delle indagini preliminari di Como.

L’italiano e lo svizzero si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre l’ucraino avrebbe risposto dicendo di non sapere cosa fosse caricato nel mezzo pesante e di aver affrontato quel viaggio dietro al compenso di 500 euro. Viaggio che tuttavia avrebbe dovuto essere – a suo dire – solo per consegnare merce e non per trasportate dello stupefacente. Tutti sono rimasti in carcere. Non sarebbe noto il punto di carico della droga, se direttamente in Spagna da dove il tir arrivava, oppure da altre parti dopo eventuali soste. Di certo c’è invece l’enorme quantitativo di sostanza stupefacente che è finita nelle mani della polizia di stato.

Indagini sulla destinazione finale della droga

Anche la dinamica dell’intervento sarebbe particolare. Il mezzo pesante condotto dall’ucraino, Ivan Hrabar, residente ancora nello stato dell’Est oggi in guerra, sarebbe stato fermato per un controllo lungo l’autostrada A9 dalla polizia. Qui, nascosti nella motrice e non nel rimorchio, rinchiusi in cinque sacchi, sarebbero saltati fuori ben 220 chili di hashish. Un quantitativo enorme. Difficile capire cosa possa essere successo a questo punto. Gli agenti però – da quanto è stato possibile appurare – avrebbero deciso di accompagnare il tir fino al punto indicato per l’arrivo, ovvero un parcheggio di Guanzate all’esterno dell’autostrada A9, trovando ad attenderlo gli altri due soggetti che sono poi stati identificati e arrestati. Si tratta di Marco Barzan (svizzero) e Dino Marcias.

Le indagini su quel carico decisamente impostante – oltre che illecito – sono però ancora in corso. La segnalazione del sequestro di hashish è stata intanto girata dalla polizia al pubblico ministero di turno a Como, la dottoressa Alessandra Bellù.

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