Picchiava la moglie davanti ai figli: il calvario finisce dopo ventidue anni

Olgiatese Ricoveri in ospedale sin dal 2001: la procura chiede il giudizio immediato per l’uomo

Maltrattamenti in famiglia che sarebbero iniziati addirittura nel 2001, 22 anni fa, all’indomani del matrimonio. Botte che non si sarebbero fermate nemmeno dopo la nascita dei figli, che anzi in più occasioni – una volta cresciuti con quel contorno di violenza quotidiana – avrebbero anche cercato di intervenire per salvare la madre rimediando a loro volta delle contusioni. Ingressi al pronto soccorso che sarebbero stati plurimi negli anni, con l’inutile tentativo di dire che quelle lesioni erano figlie del “caso”, inspiegabili, oppure conseguenti a cadute dalle scale. Insomma, un caso di ordinaria violenza quotidiana, andata avanti per due decenni.

Alla fine, la procura di Como ritiene di aver fatto luce su quanto avveniva in quella casa dell’Olgiatese (non forniamo ulteriori elementi per evitare l’identificazione delle vittime), chiedendo il giudizio Immediato per il marito – 46 anni di origine turca – per l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’averli commessi davanti ai figli e per un periodo come detto lunghissimo, dal 2001 all’11 aprile 2023, data dell’esecuzione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa a carico del marito violento. Anche in quella occasione, tra l’altro, i carabinieri documentarono una reazione violenta da parte dell’indagato, che se la prese – anche se solo verbalmente, vista la presenza dei militari – con la moglie e i figli.

La difesa avrà ora tempo per chiedere riti alternativi, ma per la procura non ci sono dubbi sulle responsabilità dell’uomo. Tra i racconti della vittima c’è anche quello di una serie di bastonate inferte mentre la coppia era in vacanza in Turchia, date davanti ai parenti di lei e con la madre che intervenne per porre fine alle violenze. Ma negli anni il pronto soccorso ha medicato la vittima più volte, con prognosi di 7 giorni nel marzo del 2012, di 5 giorni il 13 dicembre del 2013 (in quella occasione la donna disse di essere caduta dalle scale), di 15 giorni per un pugno inferto alla moglie (davanti al figlio) il 12 settembre del 2022.

La vittima ha anche riferito di dover uscire sempre coperta con abiti lunghi, anche nei mesi estivi e caldi, per volere del marito geloso che la pedinava sui luoghi di lavoro e che pretendeva di monitorare i contatti che intratteneva sul cellulare.

Infine, in un’altra vacanza in Turchia, la moglie – 41 anni – si salvò da un abuso di tipo sessuale (a suo dire) solo dopo essere scappata nella camera dei figli. Una serie di elementi che, nel capo di imputazione della procura, occupano più di due pagine e a cui ora il marito sarà chiamato a rispondere davanti ad un giudice.

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