Muore annegato a 22 anni a Porto Ceresio, il racconto dell’amico: «D’un tratto non lo abbiamo più visto»

Turate La tragedia a Porto Ceresio (Varese). Hamid Biselsal non ce l’ha fatta Era insieme agli amici, increduli: «All’improvviso non l’abbiamo più visto»

«Stava nuotando nel lago con altri ragazzi, mentre io e alcuni amici eravamo andati un po’ più in là; da quel che ho potuto capire, loro volevano arrivare sino a una boa, nel momento in cui stavano tornando verso la riva, non hanno d’un tratto più visto Hamid e hanno dato immediatamente l’allarme».

È il drammatico racconto di Habib, uno degli amici di Hamid Biselsal, 22 anni, il giovane, di origini marocchine, da un paio d’anni in paese, che era stato ricoverato d’urgenza nel reparto di terapia intensiva cardiochirugica dell’ospedale San Gerardo di Monza, dopo che i sub dei vigili del fuoco l’avevano quasi miracolosamente portato in salvo nel pomeriggio di mercoledì scorso, riuscendo a “ripescarlo” a 18 metri di profondità nelle acque del lago di Lugano, a Porto Ceresio.

I soccorsi

Sul posto erano subito giunti i carabinieri della vicina stazione di Porto Ceresio, assieme ai vigili del fuoco e a un’ambulanza; era stato subito allertato anche l’elisoccorso del 118.

I soccorritori avevano concentrato le proprie ricerche nei pressi della spiaggia della Fiammetta. Dalle prime ricostruzioni di quanto avvenuto in seguito, il corpo era stato poi recuperato poco dopo le 18.

Sulla spiaggia stessa i soccorritori del 118 avevano avviato le prime manovre di rianimazione, ma le sue condizioni erano sin dall’inizio apparse essere gravissime. Il giovane è poi rimasto sospeso tra la vita e la morte per circa un giorno; alla fine i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne l’avvenuto decesso.

«Viveva a Turate soltanto da un paio d’anni, ma un po’ tutti avevamo iniziato a legare molto con lui – racconta ancora Habib, che è anche un rapper, noto sui social con il nome CC4 - alcune volte mi era capito anche di riprenderlo in alcuni dei video che ho girato per la rete. Siamo rimasti increduli quando abbiamo sentito urlare che qualcuno stava affogando e ci siamo resi conto che si trattava proprio del nostro amico».

Gli amici lo ricordano come un bravo ragazzo: «era abitualmente impegnato a svolgere diversi lavori, come ad esempio sistemare dei giardini – racconta ancora Habib – e occuparsi di altre manutenzioni ancora».

Vicinanza

Ieri pomeriggio, nel complesso urbanistico delle Case Cristina, dove appunto viveva Hamid con i famigliari, gli amici e i connazionali hanno espresso vicinanza ai parenti del giovane: «Era un bravo ragazzo, non riusciamo ancora a capitarci di quel che è accaduto - il ricordo del padre e dello zio, ancora increduli di fronte alla tragedia che in paese ha scosso tutti.

«Ho appreso in queste ore della tragica morte di un nostro giovane concittadino – fa sapere l’assessore Paolo Mason – e vorrei esprimere, a nome dell’intera comunità, tutta la mia vicinanza ai suoi famigliari« . «È una dramma che lascia veramente senza parole- aggiunge l’ex- assessore Cono Addamo Raffaele, che ora siede sui banchi delle opposizioni – ci sentiamo tutti vicini alla sua famiglia».

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