Regalo al nonno: la visita del mito del ciclismo Dino Zandegù

La storia Nonno Alessandro Zaffaroni vive a Limido comasco ed è appassionato delle due ruote. Per il compleanno la sorpresa speciale

Una bella sorpresa per nonno Alessandro Zaffaroni, appassionato di ciclismo, che riceve la visita di Dino Zandegù, un campione delle due ruote per cui ha fatto il tifo.

Zaffaroni, 94 anni, marito affettuoso di Carla e padre di Rina e Anna, nonno bis, tifoso milanista, ma soprattutto una passione infinita per il ciclismo, che ha anche praticato fino a qualche anno fa.

Una passione da sempre

Nonno Sandrino, ha seguito tutte le competizioni, dal giro di Lombardia alla Milano Sanremo a tutte le altre gare, in testa il Giro d’Italia e i mondiali di ciclismo. Da pensionato, con il camper e gli amici ha viaggiato in Italia e all’estero per seguire i suoi beniamini in Svizzera, Olanda, Francia, Belgio, Austria e Germania. Una vita dedicata alla famiglia, di cui oggi è il “diamante” e al lavoro come autista dei bus Fnm. Socio fondatore del gruppo Pensionati ed Anziani di Limido Comasco e assiduo frequentatore con gli amici di “scopa d’assi”. Lo sport è un valore che ha trasmesso ai nipoti perché insegna la lealtà, il rispetto per l’avversario e la determinazione nel raggiungere gli obiettivi.

«Bisogna essere sempre informati e aggiornati su quello che succede nel mondo» dice nonno Sandrino che non esce più e ogni giorno legge i suoi giornali preferiti, La Provincia oltre a La Gazzetta dello Sport.

«Non arrendersi mai»

«Bisogna avere coraggio nella vita sempre. Non arrendersi mai» è il suo motto che sicuramente condivide con Dino Zandegù,83 anni il 31 maggio, campione di ciclismo negli anni ’60, invitato da un amico del nonno limidese ed ex sindaco del paese, Graziano Pagani, con altri amici tra cui anche un altro ex sindaco, Luigi Saibene. «Dino Zandegù è un amico di Limido Comasco. Lo abbiamo invitato oggi per fare una sorpresa al nostro caro Sandrino, grande giocatore di scopa e appassionato di ciclismo» spiega Graziano Pagani.

Dino Zandegù, velocista padovano, vincitore come dilettante del titolo mondiale della cronometro a squadre nel 1962, medaglia d’argento nel 1963, vincitore del Giro delle Fiandre del ’67 nel quale dette la misura della sua classe e del suo valore, di varie tappe del Giro d’Italia, commentatore sportivo e direttore tecnico.

Oggi pronto a seguire nel Nord Italia quattro tappe del Giro ricorda le gare con i più grandi ciclisti di ogni tempo:«Il Giro delle Fiandre è stato memorabile. Ero tra i grandi velocisti. Eddy Merckx, che inseguiva Gimondi, aveva staccato tutti, l’unico a ruota ero io e ho fatto la volata. Ho corso con i 50 più grandi campioni dell’epoca: da Motta a Zilioli, a Gimondi, Polidoro e Adorni. Come potevo contrastarli? Una volta o due all’anno riuscivo però a batterli. Ho abbracciato Limido da tempo attraverso un rapporto di lavoro con la trattoria Fusetti di Lurago Marinone. Oggi sono qui per Sandrino».

Un brindisi poi al ciclismo che unisce da anni il gruppo di amici.

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