Rovellasca: l’ufficio postale
è chiuso per “malattia”
Nessun avviso, il sindaco dai carabinieri

Da giovedì il servizio è sospeso e Zauli è andato in caserma. «Non c’era nessuna indicazione e nessun riferimento ad uffici alternativi»

Filiale chiusa senza avviso, il sindaco lo segnala ai carabinieri e ora l’ufficio postale rischia di dover rispondere di interruzione di pubblico esercizio.

Da giovedì, infatti, senza apparente motivazione l’ufficio è stato chiuso, mandando su tutte le furie i cittadini e il sindaco Sergio Zauli. Talmente contrariato da aver contattato il comando carabinieri di Turate, stazione di riferimento territoriale, facendo una segnalazione scritta di quanto accaduto.

Il racconto

«Da giovedì - ha raccontato il primo cittadino - nessuno ci ha comunicato nulla della chiusura dell’ufficio, venerdì abbiamo mandato una PEC all’ufficio postale e alla Prefettura alla quale non è seguita nessuna risposta. Lunedì mattina, con ufficio ancora chiuso, non avendo avuto nessuna risposta ho chiamato la caserma di Turate e ho fatto una segnalazione scritta».

«Non c’era neppure un’indicazione di chiusura dell’ufficio - aggiunge Zauli - I carabinieri hanno raccolto. Hanno fatto le loro verifiche. Non sono io a doverle certificare, ma trattandosi di un reato perseguibile d’ufficio immagino che la mia segnalazione produrrà effetti penali».

I carabinieri, nel rispetto della legge, invieranno l’informativa all’autorità giudiziaria che potrebbe procedere con la contestazione di interruzione di pubblico servizio contro l’ufficio Postale che da giovedì è chiuso.

In tempo di Coronavirus, tra malattie, situazioni preventive, quarantene, isolamenti sanitari, l’ufficio ha chiuso. La paura del contagio potrebbe aver avuto una parte importante nella decisione che tanto sta facendo discutere in paese.

La risposta

«Solo dopo aver parlato con i carabinieri mi ha contattato Poste e mi hanno detto che l’ufficio era chiuso, ho ricevuto una mail con delle giustificazioni vaghe, non mi hanno garantito la riapertura. Non mi è stato ancora segnalato l’ufficio postale di riferimento per il cittadino di Rovellasca. In questo momento non ci si può spostare a casaccio e quindi devo rilasciare delle autorizzazioni per spostamenti emergenziali. Non ho avuto neanche un numero telefonico di riferimento. L’unica cosa che mi garantiscono è per il primo aprile l’erogazione della pensione».

«Adesso - conclude Zauli - mi aspetto la riapertura o che mi venga detto a quale sportello rivolgersi. Altre istituzioni faranno le loro valutazioni».

Poste Italiane. contattate sulla vicenda rimandano a un comunicato di Uncem, l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani: «Uncem sta con i dipendenti che hanno chiesto e ottenuto tutele, attraverso le loro forze sindacali, per garanzia della loro salute. Ridurre gli orari degli uffici va di pari passo con la necessità di “stare a casa”, nonchè di utilizzare il meno possibile i servizi degli sportelli aperti. La pensione si può ritirare nei giorni di apertura garantiti, concordati da Poste con il Governo e con i Prefetti. Tutte le altre operazioni si possono fare on line. O posticipare».

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