Saranno abbattuti 250 cinghiali entro fine gennaio: è partita la caccia di selezione

Via libera Dopo i tanti rinvii, è partita mercoledì sera la campagna. Soddisfatto Guin, presidente dell’Atc Olgiatese: «Le 54 persone autorizzate dovranno rispettare rigide regole»

Dopo una serie di rinvii, è finalmente partita la caccia di selezione al cinghiale. L’attività ha preso avvio l’altra sera con la prima uscita, nell’Ambito territoriale di caccia dell’Olgiatese, di una ventina di cacciatori abilitati. Nel corso della prima serata è stato abbattuto un cinghiale nel territorio di Olgiate.

Si dà dunque attuazione al piano faunistico approvato da Ispra che prevede il prelievo, da altane fisse e mobili, di 250 cinghiali entro fine gennaio. Attività che si va ad aggiungere a quella già da tempo svolta anche nell’Olgiatese da selecontrollori formati e coordinati dalla Provincia di Como e, nel perimetro del Parco Pineta, da 25 selecontrollori di cui si avvale l’ente Parco oltre a un dipendente a tempo pieno.

«Mantenuta la promessa»

«Ho sempre detto che avrei aperto la caccia quando avessi avuto la disponibilità della cella di deposito delle carcasse realizzata in uno spazio sotto l’Istituto zooprofilattico di Binago, concesso per interessamento del sindaco Alberto Pagani, finanziata con un contributo regionale di 127mila euro. Ho mantenuto quanto promesso – dichiara Attilio Guin, presidente dell’Atc Olgiatese - Mi è stata consegnata la cella lunedì della scorsa settimana e nell’arco di una decina di giorni l’ho allestita, ho convocato i cacciatori per la distribuzione delle fascette. Dei 75 che hanno fatto domanda di partecipare alla caccia al cinghiale, 54 hanno pagato la quota richiesta e sono operativi. Qualcun altro la verserà, contiamo di arrivare a una sessantina di cacciatori». Ciascuno di loro ha la facoltà di fare tre uscite a settimana. «Tutta la zona che rientra nell’Atc Olgiatese è interessata, ma prevalentemente l’attività si concentra dall’Appianese in su, dove maggiormente è segnalata la presenza di cinghiali e danni da ungulati – precisa Guin – Abbiamo oltre novanta postazioni. Sono contento della collaborazione dei responsabili per l’Atc dei gruppi di caccia al cinghiale, persone molto valide».

Novanta postazioni

Un esemplare abbattuto nella prima serata di attività venatoria rispetto all’invasione di ungulati sembrerebbe poco, ma non è così scontato che a ogni uscita ci possa essere la soppressione di qualche animale. Le caratteristiche del territorio dell’Olgiatese, fortemente antropizzato, rendono difficile l’individuazione e il prelievo in sicurezza dei capi di cinghiale.

«Bisogna tenersi distanti almeno cento metri da abitazioni, strade e piste ciclabili – spiega Guin – Nell’Atc Olgiatese ci sono alcune zone dove non si può cacciare, non essendoci le condizioni richieste dalla norme vigenti. Vediamo l’andamento delle prime settimane di attività. Se constateremo, come è probabile, che gli abbattimenti saranno limitati, faremo richiesta a Ispra di poter cacciare non solo due, ma quattro ore dopo il tramonto. Per l’anno prossimo chiederemo di cacciare tutto l’anno con l’obiettivo di arrivare nei prossimi anni all’eradicazione del cinghiale dall’Olgiatese».

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