«Siamo andati in ferie e abbiamo lasciato tutto in banca. Pensavamo fossimo al sicuro, invece ci hanno derubati di ogni cosa»

L’assalto al caveu La denuncia della titolare di una delle cassetta svaligiate a Lurate Caccivio. «Il caveau? Una stanza normale senza alcuna porta blindata di accesso»

Accompagnata da un avvocato, è rimasta a fissare la sua cassetta di sicurezza aperta e depredata di tutto senza riuscire a proferire parola. Nella denuncia formalizzata alla Procura, il legale parla di una cliente scioccata, addirittura sconvolta. E c’è da crederlo, almeno scorrendo l’elenco degli oggetti scomparsi nottetempo nell’assalto al caveau della filiale di Lurate Caccivio della Banca di Desio.

Emergono i retroscena del clamoroso assalto messo a segno a fine aprile, ma accuratamente tenuto nascosto per non “creare allarme”, contro una decina di cassette di sicurezza della banca ai lati della Varesina. Retroscena raccontati, nelle denunce dei clienti. Come quella di una donna che nel caveau aveva portato tutti gli oggetti preziosi che aveva, pur di non lasciarli in casa per paura dei ladri.

Bottino milionario

La donna, attraverso la denuncia alla magistratura, ha spiegato che in previsione di una vacanza - approfittando del ponte del 25 aprile - ha depositato nella cassetta di sicurezza la quasi totalità dei propri beni. E nella stessa cassetta vi erano pure i beni di proprietà del marito, perlopiù orologi di marca e di enorme valore.

Soltanto dopo diversi giorni dall’assalto dei ladri la donna ha potuto fare un sopralluogo per verificare cos’era accaduto. E ha così scoperto - come peraltro ha scritto nella denuncia - che «la cassetta di sicurezza depredata» si trovava in «una normale stanza senza alcuna porta blindata di accesso».

Impressionante l’elenco degli oggetti rubati: una quarantina di orologi di marca tra Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet, Vacheron Constantin (solo questo ha un valore di mercato superiore ai 30mila euro). E poi ancora collane, anelli e bracciali in oro, orecchini di Bulgari, preziosi di Cartier e di Tiffany. Non fa una stima del valore della refurtiva, ma è facile intuire che parliamo di cifre (al ribasso) tra i 200mila e i 400mila euro.

Facile così comprendere come l’assalto al caveau è stato un colpo milionario. Sull’accaduto indagano i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Cantù. I quali hanno ricostruito così la dinamica del colpo: nottetempo i ladri (professionisti, senz’ombra di dubbio) hanno scavalcato una cancellata e quindi hanno forzato una finestra laterale della banca. Quindi hanno forzato la porta d’ingresso al caveau e, una volta dentro, hanno agito indisturbati per - si suppone - non meno di un’ora, durante la quale hanno aperto una decina di cassette di sicurezza.

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