Tasse non pagate, i controlli funzionano: «In sette anni recuperati 4,6 milioni»

Lurate Caccivio L’operazione di riordino fiscale su Imu, Tari e Tasi è incominciata nel 2017. Il consigliere Antonino Spoto: «Credo che sia uno di quei temi sui quali si deve proseguire»

Poco meno di cinque milioni incassati dal recupero di imposte comunali evase.

«Dall’inizio dall’operazione di riordino fiscale, cominciata nel 2017, il recupero dell’evasione fiscale in termini di incassi effettivi, non dei crediti che ancora abbiamo, è di 4,6 milioni di euro – precisa Antonino Spoto, consigliere comunale di Lurate Caccivio con delega al bilancio - Il recupero Imu è pari a 3.372.000 euro, che vuol dire un anno e mezzo di Imu non pagata se si guarda il bilancio 2024. L’evasione sulla tassa rifiuti recuperata è di 1.017.000 euro, pari a un intero anno di servizio non pagato. Il recupero dell’evasione della Tasi, che è una tassa molto più piccola, è di 182mila euro, corrispondente a quasi due anni di Tasi non versata».

Le verifiche

E non è finita. L’ammontare del coattivo 2023, quello che è stato mandato adesso alla riscossione e quindi soldi non ancora incassati, ammonta a 590mila euro.

È un’operazione che continua. «Il recupero medio che abbiamo avuto in questi ultimi anni, considerando che nel 2023 ormai siamo a un assestato di 800mila euro, è di circa 750mila euro l’anno. Questo credo sia uno di quei temi su cui negli anni bisogna continuare a lavorare, perché la salute fiscale è la salute economica dell’ente. Riuscire a lavorare ancora meglio su questo aspetto, facendo in modo che entri di più nel Dna il pagamento corretto delle tasse, farà in modo che queste voci non siano sotto le entrate straordinarie, ma diventino sempre più strutturali – afferma Spoto - Si è passati nel corso dei bilanci intorno a 1.690.000 di Imu, oggi scriviamo 1.900.000. Mi piacerebbe scrivere 2.200.000, 2.300.000 perché questa è l’Imu che dovremmo incassare; invece tutti gli anni riscuotiamo 1.900.000 di ordinario, ma accertiamo circa 400-500mila euro di mancati pagamenti».

Operazione recupero non fine a se stessa, ma di cui i cittadini hanno concretamente beneficiato.

«Nel 2014, quando ci siamo insediati, l’addizionale comunale Irpef non aveva alcuna soglia di esenzione, era uguale per tutti – aggiunge Spoto - Nel corso di questi anni siamo arrivati gradatamente a una soglia di esenzione fino a 15mila euro. Nell’ultimo Consiglio inoltre abbiamo applicato l’aliquota dello 0,35% fino a 28mila euro abbassandola dallo 0,36 precedente. Tre anni fa, poco prima del Covid, la Tari era stata ridotta mediamente del 15% per effetto dell’accertamento delle superfici. C’era un sommerso di circa il 30% delle superfici non dichiarate».

Il futuro

Dal consigliere comunale Antonino Spoto una indicazione per chi verrà: «Bisogna continuare su questa strada negli anni futuri, perché se abbiamo fatto fronte a tutti gli imprevisti capitati in questi anni e se nel 2024 riusciremo a far fronte all’inflazione presente è perché in questi anni si è lavorato per strutturare un bilancio solido, non solo dal punto di vista economico, ma anche equo dal punto di vista fiscale. L’anno scorso abbiamo affrontato quasi 400mila euro di costi di energia in più senza chiedere un euro in più di tasse, così come fronteggiamo oggi l’inflazione senza chiedere nulla ai cittadini. Questa è l’importanza della parte tributaria e la serietà nell’affrontare il tema fiscale senza demonizzarlo e senza farne una bandiera raccattavoti».

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