Truffa dell’acqua a coppia di anziani. Ma loro la sventano

Olgiate Comasco Ennesimo tentativo di raggiro. La scusa di leggere il contatore per entrare in casa. L’allarme lanciato dal gruppo di controllo di vicinato

Attenzione alla truffa dell’acqua. Una coppia di pensionati ha rischiato di venire derubata da un sedicente addetto dell’acquedotto che, con la scusa di controlli, ha cercato di entrare nella casa dei malcapitati. Il raggiro per fortuna non è riuscito.

L’episodio risale a venerdì mattina, intorno alle 10.30, in via Cellini. Lo segnala il Controllo del vicinato di Olgiate Comasco, nel riferire la dinamica della sventata truffa attraverso il puntuale racconto fornito dal nipote delle potenziali vittime.

Seguendo il classico copione purtroppo ormai noto, il falso addetto ha avvicinato i coniugi con il pretesto di una verifica dell’acqua. Ha chiesto di poter vedere il contatore e gli è stato mostrato il pozzetto per annotare i numeri. Ha simulato di effettuare il controllo per cui era stato incaricato, ma si sarebbe tradito. «Nel pozzetto c’è una canna dell’acqua da spostare per leggere i numeri del contatore, ma a quanto pare il falso tecnico non l’avrebbe fatto - racconta il nipote delle mancate vittime del raggiro - Nonostante non avesse compiuto alcun reale accertamento, ha affermato che si percepiva la presenza di gas e aggiunto che erano in corso lavori in piazza Italia e che serviva chiamare in Comune».

In un’epoca in cui ormai quasi nessuno circola senza cellulare, guarda caso il truffatore non lo aveva con sé. Falsità, sparata non a caso, per costringere le sue vittime a spostarsi all’interno del loro domicilio per fare la telefonata suggerita.

I pensionati, che fino a quel momento avevano in qualche misura dato credito alla messinscena e bene o male assecondato le richieste dello sconosciuto, si sono portati in casa con l’intento di contattare il Comune. Il sedicente tecnico ha cercato di approfittare della situazione per intrufolarsi nell’abitazione della coppia, che però non glielo ha consentito.

«Mentre i miei nonni entravano in casa per chiamare in Comune, ha cercato di seguirli all’interno – aggiunge il nipote - Fortunatamente loro hanno intuito che c’era qualcosa di strano e gli hanno detto di aspettare fuori e hanno chiuso la porta. Poi, mentre prendevano il telefono, l’hanno visto salire in macchina e andarsene velocemente. I miei nonni affermano che parlava poco italiano e aveva una macchina scura (forse una Golf nera, ma non ne sono sicuri). In quel momento in casa c’erano solo i miei nonni».

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