Una scuola contro il bullismo e lo racconta con una canzone

Lomazzo L’iniziativa delle medie: le frasi dei ragazzi in un testo rap. Brano realizzato con l’aiuto di Angelo Iossa, ex concorrente di Amici

Una scuola contro il bullismo.

È la secondaria di primo grado “Edmondo De Amicis”, 311 studenti distribuiti in 15 classi, dove i ragazzi arginano i prepotenti a suon di rap e nei corridoi un’urna raccoglie la voce di chi subisce l’arroganza del compagno di banco.

L’idea di contrastare bullismo e cyberbullismo intonando le sette note è stata di Davide Montella, docente di musica. A ottobre ha mostrato a 128 studenti delle sezioni B e C la docu-serie “Ero un bullo”, di De Agostini, incentrata sulla vita di Daniel Zaccaro di Quarto Oggiaro: il sogno infranto di giocare nell’Inter, la rabbia che lo ha trasformato nel bullo più temuto della scuola, gli anni in carcere per rapina e infine la rinascita come educatore.

La storia di Daniel Zaccaro

«I ragazzi hanno seguito la storia con molta attenzione – spiega Montella – Li ho spronati a riassumere le emozioni in una frase». Ne sono arrivate 128, punto di partenza di “Ero un bullo – Omaggio alla storia di Daniel rap”. Montella le ha unite, ha aggiunto la base musicale in collaborazione con Angelo Iossa, cantautore, nel 2009 tra i concorrenti di “Amici” di Maria De Filippi. Nella canzone gli studenti invitano al coraggio: «Se ti buttano a terra tu ti devi rialzare, e fargli capire che non potranno farti male. Un livido passa ma la paura rimane, per fermar il bullo non devi stare a guardare!».

Spronano i coetanei a non cambiare mai: «Continui a aggredirmi ed infastidirmi, ma ad essere me stesso non riesci a impedirmi».

Il rap è stato pubblicato sul sito dell’istituto, www.iclomazzo.edu.it, e sul canale Youtube del professor Montella. Le voci soliste sono di: Giulia Checchi 3a B, Ambra Finazzi, Jacopo Buongiorno, Jacopo Papandrea e Ranidu Speering 3 a C. Grazie a un educatore della “De Amicis”, Serkan Onder, gli studenti hanno incontrato in collegamento da remoto Zaccaro: colpito dal risultato, li ha invitati a registrare il brano nello studio dell’associazione dove lavora.

Emozioni in musica

«Il rap il 7 febbraio sarà ascoltato in tutte le classi – annuncia la professoressa Maria Bellusci – L’occasione è la “Giornata mondiale contro bullismo e cyberbullismo”». Bellusci e la collega Lorena Sinigaglia sono da sempre le referenti del progetto. «Lo facciamo dal 2017, quando è stata introdotta la normativa in materia – spiega Sinigaglia – I ragazzi ci conoscono, si confidano con noi quando c’incrociano nei corridoi».

La maggior parte raccontano di screzi personali, come epiteti poco lusinghieri ricevuti dal compagno di classe, ma in passato ci sono stati episodi di bullismo. «Segnalati alle autorità competenti – sottolinea Sinigaglia – La nostra scuola non è diversa dalle altre, nessuna è un’isola felice, per noi l’importante è far emergere un malessere». Gli studenti possono farlo anche in forma anonima, compilando una scheda e imbucandola in un’urna posizionata all’ingresso.

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