Litigio sotto l’effetto dell’alcol finisce con un accoltellamento. Arrestato con l’accusa di tentato omicidio il camionista bulgaro che ha ferito il collega

Mozzate Uomo di 53 anni ferito nel corso di un litigito tra colleghi sotto l’effetto dell’alcol. Le condizioni del ferito sono serie, ma non sarebbe in pericolo di vita. Al Bassone l’accoltellatore.

Inizialmente si pensava si fosse trattato di un gioco finito male, quello che nel pomeriggio di ieri (sabato 8 aprile) è terminato con l’accoltellamento all’addome di un uomo di 53 anni. L’allarme è scattato poco prima delle 18, a Mozzate. Secondo le prime informazioni un gruppo di camionisti, forse ubriachi, avrebbe iniziato a “giocare” con un coltello. Quando, all’improvviso, uno di loro avrebbe affondato un fendente nell’addome di un collega. Teatro del tentato omicidio un parcheggio di Tir in via Cornaggia.

Subito sono scattati i soccorsi: un uomo di 53 anni è stato trovato a terra, con una ferita all’addome, dall’équipe dell’elisoccorso medico. L’uomo è stato medicato sul posto per bloccare l’emorragia, quindi è stato caricato a bordo dell’elicottero e trasportato all’ospedale di Varese.

I carabinieri hanno cercato di ricostruire la dinamica dell’accoltellamento: le prime informazioni ricostruite hanno permesso di capire che è stato l’autore del ferimento a chiamare i soccorsi. E che lo stesso era presente, all’arrivo sia dell’équipe del 118 che dei carabinieri.

Questa mattina, 9 aprile, è stato arrestato il camionista bulgaro responsabile di aver accoltellato il collega, anche lui di origini bulgare. Dopo aver ascoltato i presenti e il protagonista, i carabinieri della compagnia di Cantù – sul posto sono intervenuti i militari di Lomazzo e di Mozzare – hanno condotto al Bassone il 54enne, Stefanov Jovcho, che ora è accusato dal pm Simona De Salvo di tentato omicidio.

Da quanto è emerso dopo una ricostruzione più approfondita, i due erano soli al momento del fendente, al termine di una giornata passata in compagnia con altri autisti a mangiare. I colleghi sarebbero intervenuti dunque solo in un secondo momento dopo aver sentito le urla. L’accoltellatore sarebbe stato trovato chiuso dentro il proprio Tir, per paura di ritorsioni. Alla vista dei carabinieri sarebbe dunque sceso consegnando loro il coltello usato. I motivi del diverbio sarebbero futili. Non dunque solo il gioco come era apparso in un primo momento, ma un litigio seppur sotto l’effetto dell’alcol.

© RIPRODUZIONE RISERVATA