Valmorea, ladri senza scrupoli. Rubata la medaglia d’onore

Il caso Sottosopra una villetta a Casanova: hanno agito attorno alle 18. Hanno portato via anche il braccialetto di Harry Potter di una bambina

Hanno messo a soqquadro un’abitazione per portarsi via una medaglietta allegata all’onorificenza di Vittorio Veneto concessa al nonno ed incorniciata, forse neanche di metallo pregiato ed un braccialetto di Harry Potter da pochi euro, ma di molto valore per una bambina: è il bottino di ladri entrati con una spallata alla finestra della cucina al pianterreno. «Miserabili», li ha definiti la popolazione,quando il fatto è diventato di dominio comune.

L’episodio risale alle sera di mercoledì, probabilmente tra le 18 e le 18.45, in una villetta di Casanova, poco lontana dalla via principale, via Roma e a ridosso dei boschi dai quali i malintenzionati sarebbero sopraggiunti, a piedi, un complice in attesa in auto da qualche parte, a riprova che sorvegliano i movimenti nelle case, al calar del buio.

Senza cuore

Ma, ormai, è risaputo che non esitano a colpire anche con gente all’interno. In ogni modo, nella villetta non c’era nessuno: la famiglia di quattro persone era fuori ed è stata fuori per poco. Alle 18.50, è tornato a casa il capofamiglia e s’è reso conto che qualcuno aveva rovistato ovunque, in cassetti ed armadi, alla ricerca di averi che non c’erano, messi al sicuro altrove e a prova di intrusioni e che per prendere la medaglia, era stato rotto il quadro. È verosimile che gli individui all’opera malfamata abbiano sentito rumori di motori, garage e saracinesca alzata ed abbassata, passi sulle scale e siano fuggiti da una finestra, trovata aperta dal proprietario di casa. Fino a quel momento, avrebbero lavorato indisturbati, passando da locale a locale, ma in due stanze, non avrebbero fatto in tempo a passare. Gli stessi, forse prima, forse dopo, forse altri nel frattempo, hanno preso di mira una villetta vicina, a due piani.

Ma il cane al piano superiore ha abbaiato, hanno desistito. Mai più, però, se ne sarebbero andati a mani vuote e hanno tentato di rubare l’automobile parcheggiata nei pressi dell’abitazione. E’ andata male anche stavolta: non hanno trovato il telecomando per aprire il cancello e fuggire. Sull’automobile risparmiata, sono stati trovati i segni del tentativo di asporto.

Chiamati i carabinieri

Appena si è ripreso dallo choc e dalla rabbia, constatato che il furto aveva rappresentato un danno morale, prima che materiale, il derubato ha chiamato i carabinieri, intervenuti per i rilievi del caso e forse una telecamera privata, posta nelle vicinanze, consentirà di individuare tracce utili. Poi, il fatto è stato comunicato sul Gruppo di controllo di vicinato ed ha allertato il paese.

«Tutta la mia solidarietà alla famiglia colpita – sottolinea il sindaco, Lucio Tarzi – e , in particolare, alla bambina privata del braccialetto, un gesto inqualificabile. Purtroppo, non è possibile presidiare il territorio 24 ore su 24 e in forze. Per questo, riconfermo l’importanza del controllo di vicinato, al quale l’amministrazione comunale ha dato il patrocinio, in collegamento con i carabinieri: l’alleanza tra cittadini per la reciproca vigilanza resta una funzione fondamentale».

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