Valmorea resta la “bagnarola d’Italia”. «In un anno le piogge sono raddoppiate»

Il caso Dopo la siccità del 2022, i dati della stazione confermano un 2023 ricco di precipi. Sono già caduti 1.240 millimetri d’acqua. Il meteorologo Ghielmetti: «Natura reidratata»

Tra pioggerella fine ed acquazzoni, recupera acqua la “bagnarola d’Italia”, l’area tra Como, Varese e il Canton Ticino, terza nella classifica italiana della piovosità, dopo la Carnia e il Medio – Alto Verbano. Fino alla tarda mattinata di ieri, la quantità d’acqua scesa dal cielo dall’inizio del 2023 è stata di circa 1.240 millimetri, registrati dalla stazione meteo di via Della Selva, punto della rete del Centro Meteo Lombardo, gestita da Emilio Ghielmetti, meteorologo per passione, quasi sempre infallibile nelle previsioni.

Significa che finora ha piovuto il 55% in più dell’anno scorso, un 2022 da record per la siccità. Infatti, a fronte di una media annuale di 1.650 millimetri di precipitazioni, piovose o nevose, l’anno scorso ne sono caduti 750, con conseguenze sulla vegetazione, sui corsi d’acqua e sulle riserve idriche.

La media annuale

Per arrivare alla media annuale, manca ancora il 25% ed è impossibile prevedere se in questi ultimi due mesi del 2023 pioverà a sufficienza o nevicherà. Nelle 24 ore tra lunedì e ieri, sono caduti circa 30 millimetri di pioggia, pari a 30 litri d’acqua per metro quadrato, scrosci a tratti anche violenti per la furia del vento, lampi e tuoni. La Protezione Civile Valle del Lanza ha monitorato il territorio, contando un albero caduto lungo la strada provinciale per Rodero, nei pressi del cimiero di Valmorea, rimosso dai vigili del fuoco, lo schianto di un palo del telefono in via Roma, ma era un palo in forte stadio di degrado e, soprattutto, l’intasamento di tombini a causa del fogliame portato dal vento. L’intervento della Protezione Civile ha consentito di nuovo lo smaltimento dell’acqua dalle carreggiate.

L’analisi

«L’autunno è finalmente arrivato – constata, per il momento, Ghielmetti – ed è l’autunno giusto per la nostra area: le correnti atlantiche sono riuscite a raggiungerci». Benefici? «La natura si è reidratata. Il reticolo idrico non è più in secca. Per le falde acquifere, però, l’effetto non è così immediato – riprende – I tempi per il ripristino dei livelli sono lunghi e lenti ». Solo umidità: le temperature, nonostante la pioggia, rimangono al di sopra della media, in questi giorni. Ieri alle ore 13, la stazione di MeteoValmorea ha registrato una temperatura di 16,7 gradi, più o meno come in tutto l’Olgiatese, una temperatura anomala per fine ottobre. La media annuale di 12 gradi l’anno scorso è salita a 13,7. « Sui cambiamenti climatici – osserva il metereologo – ormai non ci dovrebbero essere più dubbi e le preoccupazioni sono rivolte alla situazione dei nevai e dei ghiacciai, disertati dalla neve e dal gelo».

Un proverbio nostrano dice: “Par i Sant, paltò e guant”, ma finora non sembra necessaria neppure la sciarpetta. «Neve il Primo Novembre? Tenderei ad escluderla, adesso, dalle nostre parti – conclude – Ma io ricordo la nevicata del Primo Novembre di anni fa, forse il 1970». E c’è chi dice che fino alla prossima glaciazione non nevicherà più.

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