Finalmente venduta cascina Canova a Uggiate, ma l’acquirente rimane top secret

L’acquisto Assegnata all’asta (solo al quarto tentativo) per un milione e 460mila euro. L’ex albergo aveva 33 camere, e un ristorante da 200 posti: non cambierà la destinazione d’uso

Svolta per Cascina Canova, complesso ricettivo – alberghiero da 4.455 metri quadrati: al quarto tentativo d’asta, è stato venduto per un milione e 460mila euro.

L’aggiudicazione da parte del tribunale di Como risale a fine luglio e, secondo indiscrezioni, l’aggiudicatario sarebbe una società immobiliare – finanziaria che non sarebbe orientata per la gestione diretta. Ma saranno i prossimi mesi a dire se subentreranno vendite o affitti del compendio che non potrà cambiare destinazione rispetto a quella che ha assunto dal 2011, albergo da 33 camere, insignito di quattro stelle e ristorante da 200 posti, sala congressi, parcheggi coperti e scoperti, servizi. Intorno, prati e boschi, nei pressi del parco del Lura, a pochi passi dalla dogana di Bizzarone, a 50 chilometri da Milano, lungo la strada provinciale Lomazzo – Bizzarone.

La storia

Le tracce del tempo che fu si vedono ancora, a cominciare dalla caratteristica struttura centrale a corte: forse era già così nel 1335, quando Cascina Canova fu realizzata, fuori dal nucleo abitato di Uggiate. Nel 1850, fu ristrutturata per famiglie contadine a servizio di nobili famiglie locali, ma il lavoro e la vita cambiarono e Cascina Canova decadde, preda del degrado.

Fu poi l’amministrazione comunale, con il sindaco Ermes Tettamanti, nei primi anni 2000, a far incontrare operatori economici che, a vario titolo, avevano presentato progetti di recupero del compendio.

L’obiettivo della giunta Tettamanti: consentire a Cascina Canova di rivivere con funzioni moderne, creare posti di lavoro ed attrattività, ma la rinascita avrebbe dovuto portare risorse da investire per il paese. Non sarebbe bastato al Comune l’uso della sala congressi per qualche giorno l’anno.

Le discussioni

Furono discussioni in consiglio comunale e anche in maggioranza; l’opposizione consiliare, con l’associazione Pro Val Mulini, si rivolse alla Soprintendenza che pose un vincolo sul compendio “per l’importanza storico – artistica” , come sottolinea il decreto del Ministero e alla fine della complessa operazione edilizia ed urbanistica, il Comune trasse risorse che investì per il rifacimento totale della piazza principale del paese, Piazza Vittorio Emanuele, sottoservizi compresi, rendendola il “cuore” di Uggiate. Anche su questo, non mancarono polemiche, principalmente perché l’area era stata pedonalizzata. Cominciarono i lavori su Cascina Canova, nata due volte, la prima nel Medioevo e la seconda in questo secolo, valore di mercato di quasi sei milioni di euro e la perizia per la prima asta indicava la base in 4 milioni e 82 mila euro.

Il Covid accentuò i problemi che si erano già manifestati da qualche anno; gli immobili furono pignorati e andarono all’asta per tre volte. Non si è mai presentato nessuno, a fronte di basi d’asta in progressiva diminuzione, fino al giugno scorso, quando è stata depositata un’offerta al Tribunale di Como ed è stata la volta buona.

Ora si attendono gli sviluppi. Indiscrezioni dicono che non si dovrà attendere a lungo.

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