Violenze e maltrattamenti alla compagna. Poi le regala un cellulare per controllarla

Cermenate Disposti divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico per un uomo di 41 anni. La gelosia l’ha spinto a modificare il telefono attivando microfono, telecamera e geolocalizzatore

Cermenate

Le aveva regalato un telefono cellulare. La compagna, forse anche sorpresa per il bel gesto, non sapeva però che quell’apparecchio elettronico era in realtà uno strumento modificato, vittima anch’esso della gelosia del compagno.

Dentro, infatti, era stato installato un apposito dispositivo che permetteva all’uomo, a distanza, di monitorare quanto faceva la donna. Poteva attivare la telecamere del telefono per vedere quello che accadeva, poteva anche attivare i microfoni per ascoltare le conversazioni, oltre ovviamente a geolocalizzare sempre ed in ogni occasione il punto in cui la compagna si trovava.

Rapporti non consenzienti

Per questo motivo, tra le tante accuse che la Procura di Como ha mosso all’uomo, che è un quarantunenne di Cermenate, c’è anche quella relativa alle intercettazioni realizzate proprio con il telefono regalato, oltre ad accuse ancora più gravi che parlano di violenza sessuale (per rapporti non consenzienti) e di maltrattamenti in famiglia.

Il fascicolo, coordinato dal pubblico ministero Alessandra Bellù con le indagini effettuate dai carabinieri della stazione di Turate, ha portato nelle scorse ore il giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo a notificare all’indagato la misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa – che è la compagna, donna di 40 anni – con anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Abusi e maltrattamenti che, stando a quanto ricostruito, risalirebbero addirittura al 2020.

Indagine nata dopo un furto

L’attività di indagine dei carabinieri non era nata da una denuncia della vittima, ma da un approfondimento in merito a tutt’altra vicenda (un furto) che aveva però portato i militari ad accentuare gli approfondimenti in merito a quanto avveniva in quella casa di Cermenate.

La misura è stata notificata all’indagato nella mattinata di giovedì. La donna comunque, ad indagine già avviata, si era poi presentata dai carabinieri di Turate per formalizzare la denuncia contro l’ex compagno.

Le attività investigative successivamente sviluppate dai militari hanno poi consentito di accertare come il Calvario della vittima fosse appunto iniziato nel 2020, con sofferenze che i carabinieri in una nota diffusa ieri hanno definito «sia di carattere morale sia psicofisico, ricevendo parole ingiuriose e fortemente denigratorie, minacce di morte» e con rapporti sessuali ottenuti dall’uomo senza il consenso della donna. Alla base di tutto, come spesso capita in queste storie di abusi, ci sarebbe stata la «morbosa gelosia dell’uomo», con maltrattamenti reiterati nel tempo.

Una sottomissione psicologica e fisica che ha determinato, sempre secondo i carabinieri che hanno condotto le indagini, «un grave impatto negativo sulla salute psicofisica» della vittima. Il fascicolo però, come detto in precedenza, è aperto anche per «interferenze illecite nella vita privata» con l’utilizzo proprio di quel telefono cellulare regalato che era solo un ennesimo strumento per tenere monitorate le condotte della compagna. Nei confronti dell’uomo è stato imposto anche l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA