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Domenica 28 Agosto 2022
Como viaggiando nel tempo: le pietre
testimoniano la città delle torri
La città medievale era ricca di edifici fortificati di cui oggi sono evidenti solo le tre torri delle mura, il Baradello e Castel Carnasino. Ma molti altri sono nascosti nel tessuto urbano e ancora leggibili come i resti del Castello della Torre Rotonda
Immaginiamo di giungere dal lago nel porto civile (creato da Azzone Visconti dove ora è piazza Cavour) come ha proposto lo storico comasco Fabio Cani negli interessanti video “I nomi delle strade” del 2020. Oggi le emergenze monumentali dal lago sono il Monumento ai caduti, la cupola del Duomo, i campanili delle chiese e il Castel Baradello; un tempo erano moltissime.
La città romana era murata e fornita di torri (come quella rimasta sopra la galleria di Rezzonico) ed è oggetto di costante ricerca da parte della Società Archeologica Comense. Noi immaginiamo di entrare nella città tardo-medievale, “la città turrita”; le emergenze erano molte, alcune esistenti altre demolite, ma rappresentate in antiche stampe o quadri come il Castello della Torre Rotonda dipinto nell’ acquarello ottocentesco dei Musei Civici. Nel 1937 lo scrittore Carlo Linati riferendosi agli edifici storici e in particolare alla Cortesella scriveva: «Vorrei che di questo piccolo mondo che fu comasco e che per tanti secoli camminò bravamente a fianco della città condividendone le gioie e le inquietitudini: di questo piccolo mondo fossero conservate almeno alcune pietre». Profetico il Linati perché per nostra fortuna, con la parziale bocciatura del Piano Regolatore del 1956 che prevedeva molte demolizioni, nel 1967 a Como è iniziato un costante processo di recupero e restauro delle “pietre” del passato, che oggi ammiriamo camminando.
Per organizzare bene il cammino è necessario distinguere tre tipologie di torri e castelli: torri e castelli fortificati, torri di difesa di vie o edifici del tessuto urbano, castelli collinari.
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