Dipendenza da telefonino: un vero e proprio disturbo comportamentale

La nostra psiche Strumento utile per il lavoro e spesso per il tempo libero i nuovi telefoni rappresentano anche un rischio per la salute mentale

I telefoni cellulari di ultima generazione sono uno strumento molto utile sia per il lavoro che per il tempo libero, in alcuni casi però possono portare a una vera e propria dipendenza. L’uso problematico da smartphone non è ancora stato classificato come un disturbo psichico vero e proprio, ma rientra in quelle che vengono definite dipendenze comportamentali.

Un recente studio, che ha preso in considerazione più ricerche sul tema, riporta un’incidenza del disturbo nella popolazione del 20%.

Si parla di “addiction”

Queste problematiche sono dei disturbi di dipendenza che però non sono associati all’assunzione di una sostanza psicoattiva. Un aiuto in merito a questa terminologia ci arriva dal mondo anglosassone, come spiega Davide Carlotta, docente alla Scuola di specializzazione in Psicologia clinica dell’Università Vita-Salute San Raffaele e psicologo del servizio di Psicologia clinica dell’Irccs Ospedale San Raffaele Turro a Milano. «Gli anglofoni utilizzano il termine “dependence” per definire la dipendenza fisica e chimica – precisa lo psicologo –, mentre definiscono come “addiction”, che noi traduciamo comunque in italiano con il termine dipendenza, una condizione psicologica che implica la perdita di controllo e l’utilizzo compulsivo di una certa sostanza o comportamento».

Questo utilizzo problematico dello smartphone viene inteso nel mondo della psicologia come “addiction”. «Nel Dsm-5 e cioè il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – prosegue - c’è stato un riconoscimento di queste dipendenze comportamentali, nel senso che si è iniziato a distinguere, tra i disturbi da addiction, quelli correlati a sostanze e non, ma ad oggi non c’è per queste dipendenze una categoria precisa, come invece accade per il disturbo da gioco d’azzardo». Gli studi in questo senso proseguono ma quello che si può dire oggi è che la dipendenza da smartphone rientra in quella serie di comportamenti che normalmente le persone possono adottare, ma che in alcuni casi diventano una malattia. Questo avviene con il telefono cellulare, ma anche con internet, i videogiochi, i social network, lo shopping, l’esercizio fisico e l’attività sessuale.

Manifestazioni simili

«Di fatto queste dipendenze comportamentali – dice ancora Carlotta – hanno delle manifestazioni che sono molto simili a quelle legate all’uso di sostanze. Ci sono caratteristiche simili nei termini di quello che la persona sperimenta, come l’eccitazione prima dell’azione, poi l’immediata gratificazione all’atto in sé, al quale possono seguire potenzialmente dei sentimenti di colpa. A questo si aggiunge anche lo sviluppo di una tolleranza».

Questo ultimo aspetto è legato al fatto che la persona, per ottenere gli stessi effetti che le dava inizialmente un determinato comportamento, con il tempo deve intensificare il comportamento stesso. Un giocatore d’azzardo, ad esempio, inizialmente prova eccitazione a giocare piccole cifre di denaro, ma con il passare del tempo, per ottenere lo stesso grado di gratificazione, avrà bisogno di giocare cifre sempre più importanti. Allo stesso modo una persona con “addiction” da telefono cellulare avrà sempre più bisogno di utilizzare e di avere sempre con sé questo strumento.

«Quando si innescano questo tipo di meccanismi – spiega lo psicologo – la persona tende a portare avanti comunque il comportamento anche se questo può generare conflitti sul lavoro, ad esempio, o nei rapporti interpersonali. Nel caso specifico del cellulare, a differenza del gioco d’azzardo patologico, le definizioni però sono più varie, in quanto, non è stato ancora racchiuso in un’entità diagnostica ben definita. Per cui vengono utilizzati vari termini nella letteratura scientifica. Si può parlare così di uso eccessivo o di uso problematico, ma anche di dipendenza».

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