Ecco cosa succede quando tonsille e adenoidi accendono il mal di gola

Il disturbo Difficoltà respiratorie e infezioni ricorrenti in età pediatrica possono nascondere problematiche legate a due organi utili contro i virus

Difficoltà respiratorie e infezioni ricorrenti, soprattutto in età pediatrica, possono essere il segnale di un problema a tonsille o adenoidi. Importante non sottovalutare le problematiche legate a questi organi del sistema linfatico in quanto sono una fondamentale difesa contro virus e batteri.

«Tonsille e adenoidi – spiega il professor Pasquale Capaccio, otorinolaringoiatra della Casa di Cura La Madonnina e professore associato all’Università degli Studi di Milano - sono organi del sistema linfatico che appartengono al cosiddetto anello di Waldeyer, del quale fanno parte le tonsille linguali ed il tessuto linfatico presente a livello della parete posteriore della faringe ».

Un radar immunitario

Questo tessuto linfatico è una sorta di radar immunitario che consente di segnalare al nostro organismo la presenza di qualcosa di estraneo a contatto con le vie aeree e per questo permette di innescare una risposta immunitaria. «Questa risposta – prosegue il professore – si basa sulla produzione degli anticorpi, in particolare delle IgA, che sono anticorpi dedicati e specifici alla risposta immunitaria nei confronti delle infezioni respiratorie». Questi anticorpi vengono definiti anche a “memoria breve” in quanto sono i primi ad essere prodotti e segnalano il recente contatto con il nuovo agente infettivo. «Questa risposta immunitaria però – aggiunge lo specialista – a un certo punto potrebbe andare in sovraccarico e non funzionare come dovrebbe. Questo soprattutto nella popolazione infantile, visto che i bambini vivono in comunità di coetanei e sono esposti a numerosi stimoli esterni, in particolare allo scambio di secrezioni e delle microgocce di saliva sospese in aria (dette di Flugge o “droplet” in pandemia)». Il sovraccarico può generare in particolare due conseguenze. Nel primo caso, la risposta immunitaria esuberante porta a un ingrandimento delle tonsille e delle adenoidi, che aumentano il loro volume e la loro superficie per cercare di fornire una risposta immunitaria efficace. In questi casi si parla di ipertrofia delle tonsille e delle adenoidi. «Si tratta di una condizione – spiega Capaccio – più frequente in età pediatrica, ma si può manifestare anche in età adulta, la cui conseguenza sarà un problema ostruttivo respiratorio».

Altra conseguenza è l’incapacità, da parte dei linfociti, di produrre un numero sufficiente di anticorpi a memoria breve, sia IgA che IgM. La tonsilla diventa così meno performante nel reagire alle aggressioni di virus o batteri e di conseguenza vengono a formarsi delle infezioni a carico del tessuto, le tonsilliti o le adenoiditi. Come detto, la problematica interessa soprattutto la popolazione pediatrica, ma gli adulti o i giovani adulti non sono esclusi. Per quanto riguarda i sintomi generalmente i genitori dei piccoli pazienti si accorgono che il bambino tende a respirare con la bocca aperta durante la notta, ma con il tempo anche di giorno, oltre alla presenza di roncopatia (il russamento) e possono verificarsi durante il sonno anche delle apnee. In questo caso il medico invierà il paziente da un otorinolaringoiatra per una valutazione.

Altri aspetti infettivologici

Ma le manifestazioni possono riguardare anche aspetti infettivologici in quanto il paziente pediatrico o adulto può essere soggetto a tonsilliti o adenoiditi ricorrenti. In questo caso i sintomi sono generalmente il mal di gola, la presenza di placche a livello delle tonsille, febbre, ma anche l’ingrossamento dei linfonodi, dove al tatto sul collo possono sentirsi anche dei piccoli rigonfiamenti. In questo ultimo caso il trattamento, che inizialmente prevederà l’uso di farmaci antiinfiammatori ed antipiretici, sarà la terapia antibiotica non prima di aver eseguito un tampone tonsillare rapido per accertare la presenza di una infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A. Ma se gli episodi sono ricorrenti e frequenti l’indicazione, anche in questo caso, è per una visita specialistica.

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