Il dolore alla schiena è un sintomo da indagare

Chirurgia Lombalgia, lombosciatalgia e cruralgia non sono diagnosi. Ecco perché è bene individuare per tempo la patologia sottostante

«Lombalgia, lombosciatalgia e cruralgia non sono diagnosi ma sintomi e quindi è necessario cercare la causa che provoca questi sintomi. Curare solo il dolore, infatti, non permette di individuare una patologia sottostante non nota al momento dei sintomi e che, se non diagnosticata, può peggiorare nel tempo».

Stefano Boriani, chirurgo vertebrale della Casa di Cura Villa Erbosa di Bologna, sottolinea come possono essere diverse le cause che portano a queste condizioni.

La lombalgia, infatti, è uno dei sintomi più frequenti nella popolazione adulta. Generalmente quando il dolore si risolve in tempi rapidi la causa è di tipo muscolare e può essere legata a uno sforzo, oppure a una postura sbagliata. Diversa la questione per il dolore cronico dove la causa più frequente è l’artrosi e cioè un fenomeno degenerativo delle articolazioni della colonna vertebrale.

«Molti sanno che la colonna vertebrale è l’asse di sostegno del nostro corpo – aggiunge lo specialista - ma pochi ne conoscono realmente le sue caratteristiche. È composta da vertebre e dischi, questi ultimi si trovano tra una vertebra e l’altra e assomigliano a un sacchetto di gel. Il disco funziona da ammortizzatore. Le faccette, invece, sono delle piccole articolazioni posteriori al corpo vertebrale che servono a evitare che la schiena ceda in avanti per il peso del corpo». L’artrosi è quel processo patologico che comporta una degenerazione delle strutture articolari della schiena e spesso si manifesta, come detto, con dolore.

«Sono diverse le conseguenze cliniche dei fenomeni degenerativi – prosegue Boriani – la prima è che una parte del disco vada a comprimere una radice nervosa. Per meglio capire questa condizione bisogna immaginare un albero, che ha delle radici che insieme confluiscono a un tronco. Lo sciatico è come il tronco, è caratterizzato da tante radici che provengono dalla colonna lombare. Se una di queste radici viene toccata dal disco il dolore si irradia lungo il tronco, cioè dolore viene percepito lungo il decorso del nervo sciatico: tale sintomo si chiama sciatalgia». In altre situazioni, invece, la radice nervosa subisce un danno più serio che può manifestarsi con la paralisi del muscolo innervato. Quando si verifica una degenerazione discale più grave e a più livelli, le vertebre interessate non riescono più a stare in equilibrio una sull’altra, provocando una deformità nota come scoliosi dell’adulto.

«Un’altra causa molto frequente di mal di schiena – dice ancora il medico – può essere la spondilolistesi. Si tratta di una condizione patologica caratterizzata da un lento e progressivo scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante. Questo succede per una combinazione di elementi congeniti e degenerativi. Durante lo sviluppo embrionale una parte della vertebra non diventa osso ma rimane cartilaginea, quindi, nel momento in cui il disco non è più in grado di sostenere questa situazione, non riuscendo a ancorare la vertebra, questa scivola in avanti». È giusto precisare che non tutte le persone con spondilolistesi avvertono dolore, soprattutto nella fasi iniziali dei fenomeni degenerativi.

Tra le cause frequenti di mal di schiena vanno citate anche le fratture dell’anziano provocate dal fatto che l’osso perde la sua capacità di sostegno per colpa dell’osteoporosi.

In tutti questi casi, una volta formulata la diagnosi si può impostare una specifica terapia che può essere conservativa oppure chirurgica.

Rarissima causa di lombalgia, infine, sono i tumori, tanto che non vanno certo sospettati al primo, anche duraturo, mal di schiena.

«Invece se un paziente è portatore di carcinoma– precisa Boriani – e riferisce mal di schiena, viene soprattutto notturno, è necessario fare subito accertamenti, (come una risonanza ) perché il dolore può derivare da una metastasi, cioè da una localizzazione alla colonna del carcinoma».

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